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                Portogallo alla contessa de Souza alcuni pregiati vini (Barbera e Neb-
                biolo) dei suoi poderi di Costigliole d’Asti e di San Marzano Oliveto,
                vini chiarificati e solforati  che nel corso del 1820 furono imbarcati
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                dalla stessa contessa a bordo della regia fregata ʻCommercio di Ge-
                novaʼ incaricata di trasportare il marchese Cesare Grimaldi, primo in-
                viato straordinario e ministro plenipotenziario sabaudo in Brasile, da
                Lisbona a Rio de Janeiro.
                   Dopo circa sei mesi di navigazione, la regia fregata rientrò nel porto
                di Genova e sbarcò i due-tre barili di vino del marchese di San Mar-
                zano che, una volta rincasati a Costigliole d’Asti, «si riconobbero in
                ottimo stato, come se non avessero mosso di casa loro» .
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                   Al successo della spedizione vinicola fece però da contraltare il fal-
                limento della missione diplomatica. Durante i dodici mesi della sua
                permanenza in terra brasiliana, il marchese Grimaldi non riuscì né a
                consolidare i vincoli di amicizia tra le famiglie reali, né a creare una
                solida rete consolare lungo la costa atlantica e, soprattutto, non fu in
                grado  di  individuare  le  molteplici  opportunità  commerciali  offerte
                dall’Impero carioca: nel novembre del 1820 il ministro San Marzano
                gli  comunicò  allora  la  decisione  del  governo  di  tagliare  i  costi  della
                rappresentanza e alla fine, nell’aprile del 1821, Cesare Grimaldi fu co-
                stretto a lasciare definitivamente Rio de Janeiro . Il dilagare dei tu-
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                multi in Europa e nei Regi Stati , e il successivo periodo di riassesta-
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                mento,  contribuirono  ad  amplificare  le  distanze  tra  il  Piemonte  e  il
                Brasile, dando così la prima batosta all’export atlantico dei vini subal-
                pini, mentre il saggio del marchese di San Marzano finì presto nel di-
                menticatoio.
                   Soltanto con l’ascesa al trono di Carlo Alberto (27 aprile 1831) il
                Regno di Sardegna tornò a essere protagonista in Brasile e a riproporre
                con forza il tema dello smercio vinicolo d’oltremare. All’inizio del 1834


                   2  «Nel mese d’aprile del corrente anno una parte di questi vini fu chiarificata con
                colla di pesce, ed un’altra parte con chiara d’uovo; vennero essi quindi zolforati secondo
                il metodo accennato dal prelodato sig. Conte Dandolo, e poscia distribuiti in otto botti
                della capacità di due brente caiascheduna, cosicché vi ebbe due botti di vino nebiolo di
                San-Marzano, e due di nebiolo di Costigliole; due di vino barbera di San-Marzano, e due
                parimente di barbera di Costigliole. [...] Quattro di queste botti, cioè una per ogni qua-
                lità, furono sbarcate in Lisbona il 20 di luglio [...]». Gazzetta Piemontese del 16 ottobre
                1819 (n. 124), saggio Notizia di un esperimento stato fatto nel 1819 per la navigazione
                dei vini dell’Astigiana.
                   3  Gazzetta Piemontese del 6 luglio 1838 (n. 152), rubrica Enologia Nazionale.
                   4  D. Sacchi, Per una storia della rete consolare del Regno di Sardegna in America
                Latina, in M. Carmagnani, M. Mariano, D. Sacchi (a cura di), L’Italia e le Americhe 1815-
                1860, Leo S. Olschki, Firenze, 2009, pp. 346-348.
                   5  Anteriormente alla concessione nel 1848 dello Statuto albertino, con l’espressione
                ʻRegi Stati di Sua Maestà il re di Sardegnaʼ si indicava lo Stato sabaudo, costituito dal
                regno di Sardegna e da quattro stati: Piemonte, Savoia, Nizza e Valle d’Aosta.



                Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVIII - Agosto 2021
                ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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