Page 167 - pdf intero 52
P. 167

I vini piemontesi nel Nuovo Mondo: le prime spedizioni ottocentesche   431


                    poteva così continuare a introdurre nell’Impero i vini provenienti dal
                    Capo  di  Buona  Speranza  (Costanza,  Fontac  e  Frontignac)  pagando
                    l’antico dazio del 20% .
                                          22
                       Un ultimo, disperato tentativo di favorire l’export del vino piemon-
                    tese in Brasile fu realizzato nel 1842 con Carlo Alberto che, approfit-
                    tando della partenza dal porto di Genova della regia fregata ʻDes Ge-
                    neysʼ, ordinò di caricare a bordo i sette fusti donati dal solito marchese
                    Scarampi di Pruney per sperimentarne la vendita nell’Impero . Il 20
                                                                                 23
                    aprile 1842 l’ammiraglio Giorgio Mameli, il padre del bardo della Gio-
                    vine Italia, attraccò la ʻDes Geneysʼ nella spaziosa rada di Rio de Ja-
                    neiro  e  consegnò  quindi  la  partita  di  vino  ad  Alessandro  Alloat.
                    L’agente diplomatico trovò la botte numero 3, che non aveva retto la
                    traversata, quasi vuota e fu costretto a buttare le rimanenti sei botti-
                    glie contenenti ancora del liquido; le botti erano comunque tutte più o
                    meno mancanti  e per impedire il deterioramento del vino Alloat si
                                    24
                    servì della numero 4 per riempire le altre: una volta sistemato il carico,
                    si procedette alla vendita.
                       Il vino bianco, venduto a fatica, fu trovato in stato di fermentazione,
                    con un sapore d’aromatico e di moscatello che lo fece sembrare me-
                    diato (ʻfrelatéʼ); il vino nero possedeva lo stesso principio di fermenta-
                    zione del bianco, principio molto probabilmente dovuto a un errore nel
                    collaggio, con l’ulteriore difetto di essere al tempo stesso troppo dolce
                    e troppo aspro . I brasiliani, grandi amanti dei vini portoghesi, gradi-
                                  25
                    vano esclusivamente i vini chiari e limpidi, ma molto carichi di colore,
                    robusti e forti, senza nessun principio di fermentazione né di dolce né
                    d’aspro e, per questi stessi motivi, finirono per bocciare anche i vini
                    dell’isola  di  Sardegna  (Malvasia,  Cannonau,  Nasco,  Monica,  Girò  e
                    Guarnaccia)  portati in un secondo momento a Rio de Janeiro dal
                                26
                    conte San Martino di Minutadas.


                    poneva entrambi i vini sullo stesso piano, sanciva de facto una sorta di monopolio in
                    favore di Lisbona. Ast, Lm Brasile, mazzo 1, Rio de Janeiro, 28 novembre 1838, n. 10.
                       22  Ast, Cn Rio de Janeiro, mazzo 1, Rio de Janeiro, 23 giugno 1839, n. 26.
                       23  Ivi, mazzo 1, Rio de Janeiro, 21 aprile 1842, n. 71.
                       24  Molto probabilmente, era stata regolata male l’uscita dell’acido carbonico dalle
                    fessure e dai pori del legno delle botti. P. F. Staglieno, Istruzione intorno al miglior modo
                    di fare e conservare i vini in Piemonte cit., p. 32.
                       25  I vari travasi effettuati dal console Alessandro Alloat avevano senz’altro contribuito
                    a causare il deterioramento del vino. Secondo il generale Staglieno, i troppi passaggi che
                    i vini della Riviera di Levante (Cinque Terre), potenzialmente pari a quelli di Madera,
                    dovevano subire per giungere a Genova erano stati la causa principale del loro insuc-
                    cesso di vendita riscontrato nel capoluogo ligure. P. F. Staglieno, Istruzione intorno al
                    miglior modo di fare e conservare i vini in Piemonte cit., pp. 43-44.
                       26  Per la loro qualità, i vini fini di Sardegna potevano tranquillamente figurare su
                    tutti i mercati globali sopra quelli di Bordeaux e subito dopo i vini asciutti di Portogallo;


                                                Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVIII - Agosto 2021
                                                           ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
   162   163   164   165   166   167   168   169   170   171   172