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I vini piemontesi nel Nuovo Mondo: le prime spedizioni ottocentesche   435


                    casse da 12 bottiglie ciascuna contenenti i vini di Costigliole d’Asti
                    (Nebbiolo, Barbera ed Ermitaggio) che il marchese di San Marzano,
                    interessato all’export nel Nuovo Mondo sin dai tempi del saggio brasi-
                    liano (1819-1820), aveva inviato negli Stati Uniti per sperimentarne la
                    vendita .  Tale  tentativo,  che  si  concluse  con  un  totale  insuccesso,
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                    venne riportato dal conte Carlo Vidua nelle sue famose lettere:

                       Se i vini non sono più che spiritosi non li vogliono. Oggi ho veduto presso
                    questo Vice-Console una porzione del vino del marchese S. Marzano ancor
                    invenduto. L’avrei bevuto e cambiato volentieri con quel Madera [...], ch’è il
                    meno forte secondo loro, e che fanno pagare al prezzo discretto di due colon-
                    nati, cioè presso a undici franchi alla bottiglia 40 .

                       Dopo il fallimentare esperimento di vendita dei vini di Costigliole
                    d’Asti, si tornò a parlare di vini piemontesi negli Stati Uniti soltanto in
                    occasione della possibilità di stabilire una linea di navigazione diretta
                    e regolare a vapore tra Genova e New York – proposta però bocciata
                    dalla Camera di Commercio di Genova che riteneva la quantità di vino
                    prodotta nel Regno non sufficiente ad alimentare un commercio rego-
                    lare con gli States  – e in occasione della stipula dello storico trattato
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                    di commercio e navigazione (26 novembre 1838), con l’incaricato d’af-
                    fari  a  Washington  Augusto  Avogadro  di  Collobiano  convinto  che  i
                    buoni vini del Piemonte e dell’isola di Sardegna potessero essere smer-
                    ciati con successo in America come il ʻSicily-Maderaʼ e il ʻMarsilia-
                    Maderaʼ mediante un’addizione di brandy del 10% o di 4 galloni di
                    alcol ogni 120 galloni di vino .
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                       Dalle lettere del signor Monteregale, direttore del Comizio Agrario
                    di San Giuliano Piemonte, sappiamo inoltre che negli anni 1837-1845
                    diversi vini di Verduno, Roddi, Santa Vittoria d’Alba, di Pollenzo e delle
                    Cinque Terre (Riviera di Levante) fabbricati in conformità del sistema
                    di vinificazione a tino chiuso  furono apprezzati e venduti con profitto
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                    negli Stati Uniti, con una partita corrispondente alla somma di 28.000


                       39  Ivi, mazzo 2, Filadelfia, 30 maggio 1828, n. 46 e 5 novembre 1828, n. 49.
                       40  C. Balbo, Lettere del conte Carlo Vidua, vol. III, Giuseppe Pomba, Torino, 1834,
                    p. 40.
                       41  L. Lavarino, La politica ferroviaria intrapresa da Carlo Alberto: il Piemonte al centro
                    del commercio internazionale, Fondazione Filippo Burzio, Torino, 2020, pp. 313-318.
                       42  Ast, Lm Stati Uniti, mazzo 1, Washington, 15 gennaio 1840.
                       43  Sistema acquisito dalla Francia e propagandato nel Regno di Sardegna dal gene-
                    rale  Staglieno,  convinto  che  la  fermentazione  a  tino  chiuso  raccomandata  dai  vari
                    Chaptal, Burel, Rozier e dalla Madamigella Gervais di Montpellier fosse la migliore per
                    evitare l’acidificazione e conservare intatti tutti i principi alcolici, balsamici e aromatici
                    dei vini subalpini, rendendoli così atti al lungo trasporto via mare e perciò smerciabili
                    con successo nel Nuovo Mondo. P. F. Staglieno, Istruzione intorno al miglior modo di fare
                    e conservare i vini in Piemonte cit., pp. 27-29.


                                                Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVIII - Agosto 2021
                                                           ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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