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I vini piemontesi nel Nuovo Mondo: le prime spedizioni ottocentesche 437
6.019 pipe di vino, ma tra quest’ultime non v’era praticamente traccia
del buon vino piemontese. Gli uruguaiani erano infatti straordinari
consumatori dei vini di Francia (Provenza) e di Spagna (Catalogna),
che monopolizzavano perciò tutto il mercato rioplatense; lo stesso am-
miraglio Giorgio Mameli ebbe modo di constatare come i camaleontici
mercanti liguri scaricassero nel porto della capitale uruguaiana partite
composte quasi esclusivamente da vini esteri prelevati negli scali in-
termedi di Marsiglia e di Gibilterra .
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Neanche lo storico trattato di commercio e di navigazione del 29
ottobre 1840 , che in parte mitigò sia il dazio d’importazione del
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31.50% sul vino (legge doganale del 3 giugno 1837), sia il diritto addi-
zionale dell’8% sul valore complessivo delle merci introdotte in Uru-
guay dai mercanti sardi, diede quello slancio sperato all’export dei vini
piemontesi. Inoltre, dai dispacci consolari non emerge alcuna infor-
mazione riguardo saggi di spedizioni e tentativi di vendita di vini su-
balpini (e dell’isola di Sardegna) effettuati come in Brasile e negli Stati
Uniti, ma soltanto la figura del savoiardo Francesco Wuy, indicato in
una missiva come socio della ricca casa di commercio di Montevideo
ʻGiovanni Re’ & Wuyʼ .
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Francesco Wuy era un grande uomo d’affari specializzato nella pro-
duzione di vini, spiriti e acquavite. Il 16 luglio 1822 aveva ottenuto da
Carlo Felice il privilegio di sedici anni per la fabbricazione dell’acqua-
vite di patate, rape, barbabietola e grano, e il 14 dicembre 1824 quello
di nove anni per poter introdurre e impiegare l’apparecchio di distilla-
zione a vapore perfezionato da Derosne, che lo stesso Wuy utilizzò con
successo nella sua distilleria di Valenza . Il 27 novembre 1833 l’abile
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mercante savoiardo era addirittura riuscito a ottenere da Carlo Alberto
l’approvazione dello statuto della sua società anonima, la ʻDistilleria
di Moncalieri di Wuy & Compagnieʼ con un capitale sociale di ben
200.000 lire, nata per avviare la distillazione del vino, dei grappoli e
della melassa proveniente dalla grande raffineria di zucchero di Mon-
calieri: è dunque molto probabile che Wuy si fosse recato a Montevideo
per estendere i propri traffici e per provare a smerciare i suoi spiriti di
vino nelle regioni della Plata e nel Rio Grande do Sul, dove dimorava il
cugino Eugenio .
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48 Ast, Cn Montevideo, mazzo 1, Montevideo, 20 gennaio 1836 e 10 febbraio 1842,
n. 2.
49 L. Lavarino, La politica ferroviaria intrapresa da Carlo Alberto: il Piemonte al centro
del commercio internazionale cit., pp. 214-223.
50 Ast, Cn Montevideo, mazzo 1, Montevideo, 6 dicembre 1841.
51 Gazzetta Piemontese del 3 giugno 1828 (n. 67); Ast, Com (VI), mazzo 3, Valenza, 7
settembre 1833.
52 Ast, Cn Rio de Janeiro, mazzo 2, Rio de Janeiro, 11 dicembre 1847, n. 57.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVIII - Agosto 2021
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)