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Pietro Pisani e la Real Casa dei Matti (1824-1837) 469
palermitana, sposa nel 1785 la diciannovenne Maria Antonia, appar-
tenente all’influente famiglia portoghese dei Texeira Albornoz. Con la
moglie rende la sua casa un luogo di ritrovo dei «più preclari ingegni
sì nazionali che stranieri, artisti letterati archeologi filosofi» . Uomo di
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indubbio talento e dai molteplici interessi, ma dal carattere difficile,
pare dirottare su progetti difficilmente realizzabili i propri slanci uto-
pistici. Una lettera del settembre 1815 indirizzata al letterato Agostino
Gallo, in cui ricorda di essere stato bruciato sul tempo nell’invenzione
del metronomo (sarà brevettato l’anno successivo dall’ingegnere tede-
sco Johann Nepomuk Mälzel) e di essere in attesa della costruzione di
uno strumento meccanico in gradi di voltare le pagine degli spartiti
musicali, riassume tali sue asprezze con efficace realismo:
Caro D. Agostino sono quasi due anni, e voi ne dovete aver memoria, che io
immaginai l’istrumento per la stabile misura dei tempi musicali nel modo stesso
di quello che mi descrivete; come dell’altro per rivoltare la carta di musica a colui
che senza alcuna compagnia suona il pianoforte, onde non interrompa l’esecu-
zione della sonata per voltare la carta. Dell’uno e dell’altro ne parlai largamente
nel passato anno ai fratelli Costanzo, e già avranno insieme scritte alcune idee
per la formazione di amendue gli istrumenti. Il primo dovea consistere in un
pendolo simile ad un orologio, il quale in vece di marcare le ore avesse dovuto
segnare i tempi con note certi ora gravi, ora lenti ed ora allegri, secondo l’arte
richiede, e la volontà del compositore. Il secondo deve consistere in un braccio
composto di tante leve di prima classe attaccate insieme per le estremità, e for-
manti un angolo, che scappata una molla con un colpo di piede dello stesso
suonatore l’una spingesse l’altra sino che la mano così detta, giungesse al foglio
che si vuole rivoltare: e premendo di nuovo la molla col piede il braccio si riti-
rasse traendo seco il foglio, che si vuole rivoltare. Il maledetto tedesco mi ha
prevenuto nella esecuzione del primo, che io al pari di lui, e forse prima avevo
imaginato. Chi sa se mai alcun’altra bestia del Nord inventi anche il secondo,
siate almeno voi testimonio, di essere stato io il primo a pensarlo: e lo potrei
francamente eseguire, se la mia mente non fosse distratta da cose molto distanti
dalla musica, che io ora tanto odio, e detesto 5 .
Dopo la trasformazione amministrativa giunta al traino della Costi-
tuzione del 1812 , quando col passaggio dai tre valli al sistema dei
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ventitré distretti la famiglia Pisani deve rinunciare all’ufficio di
4 B. Serio, Biografia di Pietro Pisani, cit., p. 10.
5 Lettera dell’undici settembre 1815, in Biblioteca Comunale di Palermo «L. Sciascia»,
Pietro Pisani. Diciannove lettere ad Agostino Gallo, segn. 2QqG112, n. 10 (le carte non
sono numerate).
6 Sulle trasformazioni amministrative del cosiddetto «periodo inglese» cfr. F. Renda,
La Sicilia nel 1812, Sciascia, Caltanissetta, 1963, in particolare pp. 212-283; E. Iachello,
La riforma dei poteri locali del primo Ottocento, in F. Benigno, G. Giarrizzo (a cura di),
Storia della Sicilia. 2, Dal Seicento ad oggi, Laterza, Roma-Bari, 2003, pp. 16-21.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVIII - Agosto 2021
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)