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                della casa di Pisani, che dedicava un sonetto Contra l’abusu in medi-
                cina di lu sistema di Braun . E del tutto estraneo a Pisani è quel nesso
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                tra brownismo e giacobinismo che è proprio della polemica che scuote
                i medici italiani a cavallo dei due secoli, che insiste sui contenuti rivo-
                luzionari della dottrina dello scozzese e sulla lotta alla tradizione me-
                dica ippocratica, che ha nella proposta di matrice utopistico-egualita-
                ria del medico parmense Giovanni Rasori il più autorevole seguace di
                Brown della fase napoleonica .
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                   Nel 1830 il medico Costantino Vaghi, che di Pinel, si è già detto, era
                il primo traduttore italiano – e che se ne «fece apologista», come ricor-
                dato dal milanese Giornale di letteratura, scienza ed arti  – appesan-
                                                                       65
                tiva l’edizione lodigiana del Traité con alcuni suoi Cenni storici che fi-
                nivano per forzare l’utopia rivoluzionaria del medico francese entro le
                vincolanti maglie del filone controrivoluzionario . Una tarda ortope-
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                dizzazione del racconto storico sulla liberazione dei matti di Pinel, si
                direbbe, che stabiliva nessi causali prima impensabili tra la Grande
                Révolution e la deflagrazione della malattia mentale.
                       Così Vaghi:

                   La più terribile ed inudita rivoluzione, di cui sia stato giammai testimonio l’uni-
                verso, e che la storia rammenti […]. Parigi, sovra ogni altra città francese coltis-
                sima, anzi culla del sapere e delle grazie, è divenuta culla di ferocia e di strage, e
                questa Babilonia novella, nell’eccesso di sua follia, strugge e annichila tutto ciò
                che v’ha di più sacro ed inviolato, e che il tempo ed i secoli di ferro pur anco
                rispettarono. La religione, le leggi conservatrici, i talenti, la virtù son delitti al co-
                spetto di questo mostro, e come tali distrutte […]. Ovunque spira spavento, di-
                struzione, sangue; ovunque l’ateismo, le violenze, le rapine ed i delitti […]. In


                   63  Nel sonetto Meli ricordava il «vecchiu nannu miu Carnilivari», che aveva convocato
                una «giunta di Brauniani» per impedire al fato il suo corso: «s’ecciti cu gran stimuli e
                manciari, Carni, soisizza, pirnici e faciani […]. Morsi … ebbeni … ch’importa? Nun’è
                nenti; Ma muriu saziu fina n’tra li naschi, e fu curatu Magistrabilmenti» (Opere di Gio-
                vanni Meli, con versioni greche, latine e italiane di vari autori, S. Di Marzo editore, Pa-
                lermo, 1857, p. 181).
                   64  G. Rasori, Analisi del preteso genio di Ippocrate. Discorso recitato nell’assumere la
                cattedra di clinica in Pavia il giorno 10 frigerio, anno VII, dal cittadino G. Rasori con l’ag-
                giunta di alcune osservazioni sul discorso recitato il giorno 10 ventoso, anno 7, dal pro-
                fessore P. Moscati assumendo la stessa cattedra, A. Mainardi, Milano, 1799. Su di lui,
                G. Cosmacini, Il medico giacobino. La vita e i tempi di Giovanni Rasori, Laterza, Roma-
                Bari, 2002, pp. V-VII, e A. De Francesco, Fortune (e sfortune) del brownismo nell’Italia di
                Bonaparte: l’esempio di Tommaso Cappiello, medico di Picerno, in. T. Cappiello, Confuta-
                zione del sistema di Brown, con note introduttive di A. De Francesco e P.A. Masullo,
                Lacaita, Manduria-Bari-Roma, 1999, pp. 7-39.
                   65  Biblioteca italiana, o sia Giornale di scienze, lettere ed arti, Milano, presso la Dire-
                zione del Giornale, tomo LXVI, a. 17 (aprile, maggio, giugno 1832), p. 273.
                   66  Sugli scritti dei controrivoluzionari italiani rinvio al volume di L. Guerci, Uno spet-
                tacolo non mai più veduto al mondo. La Rivoluzione francese come unicità e rovesciamento
                negli scrittori controrivoluzionari italiani (1789-1799), UTET Libreria, Torino, 2008.



                Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVIII - Agosto 2021
                ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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