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484 Nicola Cusumano
della casa di Pisani, che dedicava un sonetto Contra l’abusu in medi-
cina di lu sistema di Braun . E del tutto estraneo a Pisani è quel nesso
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tra brownismo e giacobinismo che è proprio della polemica che scuote
i medici italiani a cavallo dei due secoli, che insiste sui contenuti rivo-
luzionari della dottrina dello scozzese e sulla lotta alla tradizione me-
dica ippocratica, che ha nella proposta di matrice utopistico-egualita-
ria del medico parmense Giovanni Rasori il più autorevole seguace di
Brown della fase napoleonica .
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Nel 1830 il medico Costantino Vaghi, che di Pinel, si è già detto, era
il primo traduttore italiano – e che se ne «fece apologista», come ricor-
dato dal milanese Giornale di letteratura, scienza ed arti – appesan-
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tiva l’edizione lodigiana del Traité con alcuni suoi Cenni storici che fi-
nivano per forzare l’utopia rivoluzionaria del medico francese entro le
vincolanti maglie del filone controrivoluzionario . Una tarda ortope-
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dizzazione del racconto storico sulla liberazione dei matti di Pinel, si
direbbe, che stabiliva nessi causali prima impensabili tra la Grande
Révolution e la deflagrazione della malattia mentale.
Così Vaghi:
La più terribile ed inudita rivoluzione, di cui sia stato giammai testimonio l’uni-
verso, e che la storia rammenti […]. Parigi, sovra ogni altra città francese coltis-
sima, anzi culla del sapere e delle grazie, è divenuta culla di ferocia e di strage, e
questa Babilonia novella, nell’eccesso di sua follia, strugge e annichila tutto ciò
che v’ha di più sacro ed inviolato, e che il tempo ed i secoli di ferro pur anco
rispettarono. La religione, le leggi conservatrici, i talenti, la virtù son delitti al co-
spetto di questo mostro, e come tali distrutte […]. Ovunque spira spavento, di-
struzione, sangue; ovunque l’ateismo, le violenze, le rapine ed i delitti […]. In
63 Nel sonetto Meli ricordava il «vecchiu nannu miu Carnilivari», che aveva convocato
una «giunta di Brauniani» per impedire al fato il suo corso: «s’ecciti cu gran stimuli e
manciari, Carni, soisizza, pirnici e faciani […]. Morsi … ebbeni … ch’importa? Nun’è
nenti; Ma muriu saziu fina n’tra li naschi, e fu curatu Magistrabilmenti» (Opere di Gio-
vanni Meli, con versioni greche, latine e italiane di vari autori, S. Di Marzo editore, Pa-
lermo, 1857, p. 181).
64 G. Rasori, Analisi del preteso genio di Ippocrate. Discorso recitato nell’assumere la
cattedra di clinica in Pavia il giorno 10 frigerio, anno VII, dal cittadino G. Rasori con l’ag-
giunta di alcune osservazioni sul discorso recitato il giorno 10 ventoso, anno 7, dal pro-
fessore P. Moscati assumendo la stessa cattedra, A. Mainardi, Milano, 1799. Su di lui,
G. Cosmacini, Il medico giacobino. La vita e i tempi di Giovanni Rasori, Laterza, Roma-
Bari, 2002, pp. V-VII, e A. De Francesco, Fortune (e sfortune) del brownismo nell’Italia di
Bonaparte: l’esempio di Tommaso Cappiello, medico di Picerno, in. T. Cappiello, Confuta-
zione del sistema di Brown, con note introduttive di A. De Francesco e P.A. Masullo,
Lacaita, Manduria-Bari-Roma, 1999, pp. 7-39.
65 Biblioteca italiana, o sia Giornale di scienze, lettere ed arti, Milano, presso la Dire-
zione del Giornale, tomo LXVI, a. 17 (aprile, maggio, giugno 1832), p. 273.
66 Sugli scritti dei controrivoluzionari italiani rinvio al volume di L. Guerci, Uno spet-
tacolo non mai più veduto al mondo. La Rivoluzione francese come unicità e rovesciamento
negli scrittori controrivoluzionari italiani (1789-1799), UTET Libreria, Torino, 2008.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVIII - Agosto 2021
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)