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Pietro Pisani e la Real Casa dei Matti (1824-1837) 487
ha recuperato all’interno della struttura il medesimo assetto amministra-
tivo mutuato dall’ambito istituzionale da cui ha ricevuto l’incarico. Il di-
rettore, che nella pienezza delle sue prerogative può nominare gli impie-
gati o revocarli, è sempre nominato dal re su proposta del luogotenente
generale, né, come si è già detto, v’è alcuna indicazione relativa alla ne-
cessità che il direttore sia un dottore – le urgenze di natura burocratica
nella catena di comando sopravanzano così quelle teorico-mediche. Nelle
Istruzioni della Casa dei Matti, dopo aver ricordato che la cura morale
rientra tra le competenze «senza appello» del direttore, chiarisce che no-
nostante la stessa sia al centro del trattamento tuttavia occorre pure fare
leva sul supporto di medici «dotati di estese cognizioni sul fisico
dell’uomo», incaricati di assistere i degenti con i «mezzi indiretti» (il loro
intervento prevede le docce, le mignatte e le cavate di sangue). Del resto,
per Pisani i pazzi vanno soccorsi dai medici anche per impedire che in-
sorga in loro la convinzione che la follia sia incurabile, secondo una cre-
denza ancora diffusa, a suo dire, presso il volgo.
L’organigramma che presenta con le Istruzioni introduce un «me-
dico consultore, due medici ordinari, l’uno fisico, e l’altro chirurgo; due
pratici, il primo di medicina, il secondo di chirurgia», oltre a quattro
giovani alunni di scienze mediche. Tra costoro, solo i medici ordinari
hanno il compito di visitare giornalmente i pazzi, a differenza del con-
sultore che si deve recare nella Casa tre volte alla settimana. Quanto
ai pratici, questi risiedono stabilmente nella struttura e seguono gli
ordinari nelle visite, prendendo nota delle curative e controllando
l’adempimento delle prescrizioni da parte dei malati. Il direttore è co-
munque colui che sottoscrive sempre le ricette e affianca i medici nelle
autopsie che si svolgono nell’anfiteatro anatomico, a sufficiente di-
stanza dai locali riservati agli alienati, per non impressionarli . Il com-
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pito di controllare l’espletamento di tutte le procedure interne alla
Casa è affidato a un sopraintendente al servizio interno che è alle di-
rette dipendenze del direttore, e che prende il posto della precedente
figura del Maestro dei Matti, dal momento che «sono proibite nello sta-
bilimento le parole Pazzo, Folle, Matto» . Le donne sono invece sotto il
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controllo di una governatrice assistita da un aiutante e tre custodi.
Rivestono un indubbio interesse le considerazioni relative al senti-
mento religioso, che già in Pinel, come per la larga maggioranza degli
alienisti coevi, ha una stretta relazione con l’insorgenza della follia e del
delirio e che, soprattutto, viene espunto dal nuovo orizzonte di senso
fornito dalla nascente psichiatria e da una medicina pratica che si
73 P. Pisani, Istruzioni per la novella Real Casa dei Matti di Palermo, cit., p. 10 (art.
23 e art. 24).
74 Ivi, p. 12 (art. 30).
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVIII - Agosto 2021
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)