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Pietro Pisani e la Real Casa dei Matti (1824-1837) 485
vedere, in udire sì inaspettata catastrofe, le facoltà tutte intellettuali di migliaia di
miseri sono in modo strano e spaventevole sconvolte e disordinate; tutti lamen-
tano infinite, grandissime sciagure. La reminiscenza del passato, il presente com-
passionevolissimo, ed il futuro che si paventa ancor più miserevole, occupano in
modo strano ed esclusivo migliaia d’infelici; le passioni tutte sono senza ritegno,
e sono queste novella sorgente di altri mali. Lo squilibrio ed il disordine mentale
esser dovettero necessarie conseguenze di grandi e straordinarie sciagure fisiche
e morali, ed ecco la precipua cagione di un sorprendente numero di individui in
que’ lagrimevoli tempi di terrore divenuti alienati 67 .
Sul piano umano lo sconcertante paesaggio legato ai disturbi mentali
sembra scuotere Pisani e occuparne le giornate con intensità crescente
solo dopo la scomparsa del figlio «Nino». «La settimana passata – scrive
nel 1815 – si sono uccisi di propria mano due giovani, uno per far cosa
grata alla sua innamorata, e l’altro per noia forse della vita […]. Si crede
che siffatta malattia sia epidemica». Minore sensibilità mostra alle inter-
pretazioni psichiatriche e al loro riflesso pratico, nonostante un esercizio
che con la Casa dei Matti pare assorbire per intero il suo tempo, ben oltre
i limiti del ruolo istituzionale. Viene da pensare che la radice eteroclita
delle conoscenze mediche di inizio secolo e la composizione articolata del
dibattito che anche in Sicilia vede il confronto tra approcci teorici discor-
danti, pervengano a lui in modo disordinato, che li faccia cioè reagire nel
campo di un’esperienza che si denota soprattutto per l’orientamento pa-
ternalistico – declinato nell’ideale ruralista di derivazione rousseauiana –
e per il sostanziale dilettantismo:
Dovendo qui dire un’idea della cura morale, fa d’uopo manifestare in prima,
che la medesima non si può a regole generali sottoporre. Essa unicamente
consiste nello sviluppamento dei principi della umanità a pro di sventurata
classe di uomini, incapaci per loro stessi a sostenere la vita 68 .
Nella sua Lettera al dottor Moore di Londra formula considerazioni
che poco arricchiscono il discorso sugli orientamenti medici e sull’ap-
proccio alla cura morale. La terapia, di cui stenta a definire l’indirizzo
teorico, nel racconto è appunto una pratica generica, una pedagogia
carica degli accenti moralistici che erano stati propri di alcuni dei suc-
cessori di Pinel, come Francois Leuret , tutta incardinata sul carisma
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67 P. Pinel, Trattato medico-filosofico sopra l’alienazione mentale, di Filippo Pinel, pri-
ma versione italiana sulla seconda edizione francese, di Costantino Vaghi, cit., pp. 13-
14 («Cenni storici intorno alla vita e alle opere di Filippo Pinel iscritti dal traduttore»).
68 P. Pisani, Istruzioni per la novella Real Casa dei Matti di Palermo, cit., p. 65.
69 F. Leuret, Du traitement moral de la folie, G.B. Ballière, Paris, 1840. Sull’evoluzione
del trattamento morale nel primo Ottocento, R. Castel, Le traitement moral. Thérapheu-
tique mentale et contrôle sociale au XIX e siècle, «Topique», n. 2 (1970), pp. 109-129.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVIII - Agosto 2021
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)