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290 Salvatore Ciriacono
in cui la presenza veneziana si confrontava con altri competitori dive-
niva fondamentale a Cipro , nel settore adriatico meridionale, nelle
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Isole Ionie. La conquista della Morea da parte veneziana a seguito della
pace di Carlowitz nel 1699 comportò per paradosso un incremento
nella penisola della presenza di commercianti francesi, inglesi, geno-
vesi oltre che di greci soggetti dell’impero turco e degli stessi commer-
cianti turchi .
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Vero è che talvolta l’intreccio nel mondo degli affari e soprattutto le
strategie che accomunavano questo mondo articolato sembravano vo-
ler superare il tradizionale aspetto istituzionale e rappresentativo. Leg-
gerei in questo modo la richiesta dei sudditi turchi che operavano nella
Corfù veneziana di essere liberi nelle loro transazioni commerciali e di
non dipendere da un consolato appositamente istituito nell’isola per i
sudditi turchi al fine di controllare il traffico che essi vi svolgevano.
Non si doveva cioè stravolgere, si sottolineava, la consuetudine che le
nazioni straniere avessero un loro proprio consolato e non dipendere
da un’autorità esterna alla loro comunità .
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Ciò nonostante i consolati agli occhi di molti commercianti conti-
nuavano a costituire un punto di raccordo tradizionale a difesa del
gruppo minoritario stesso, fosse esso quello greco o turco, ebraico o
armeno, seppure nelle alterne giurisdizioni legate alle vicende politi-
che-belliche.
Era questo dunque il quadro che la Repubblica rappresentava in
questi decenni, dove Ebrei potevano essere presenti a Costantinopoli
(e lo erano da tempo, godendo di quel diritto di cittadinanza negato
loro dall’Inquisizione cattolica che li aveva indotti a riparare nell’Im-
pero ottomano ) mentre commercianti turchi erano attivi nelle isole
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Mediterranean Studies», vol.12, n..2, 2002, pp.411-433; M. Fusaro, Les Anglais et les
Grecs. Un réseau de coopération commerciale en Méditerranée vénitienne, «Annales. His-
toire, Sciences sociales», vol. 3 (2003), pp. 605-625; Eadem, Cooperating mercantile net-
works in the early modern Mediterranean, «Economic History Review», 65, n.2, 2011,
pp.701-718.
43 Nel 1724 si segnalava che ormai entravano nel porto più navi da Marsiglia e Li-
vorno che da Venezia (V Savi, Prima serie, b. 647, Scrittura del 16 giugno 1724). L’in-
cremento delle spese di rappresentanza, superiori alle entrate, convinse le autorità a
chiudere nel 1724 il consolato nell’isola (V Savi, Seconda serie, b.27, Console veneto in
Cipro, Parte 7, 4 maggio 1724 e copia del Decreto del Senato 18 gennaio 1724).
44 V Savi, Seconda serie, b.44, Fasc. n.196, Relazioni dei Savi 25 agosto 1700 e 9
giugno 1705.
45 V Savi, Seconda serie, b.44, Memoria mercantile n.28, Scrittura dei Savi 7 aprile
1721.
46 H. Inalcik, The Ottoman State: Economy and Society, 1300-1600, in An Economy
and Social History of the Ottoman Empire, 1300-1914, Cambridge University Press, Cam-
bridge, 1994, pp.212-213. Cfr. ora anche Jews and the Mediterranean (M.B. Lehmann
and J.M. Marglin eds.), Indiana University Press, Bloomington, 2020.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVIII - Agosto 2021
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)