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Venezia e la globalizzazione (secoli XVII-XVIII)                 293


                       In effetti, come registrava nel 1793 Pietro Maria Locatelli, nominato
                    dal  rappresentante  veneziano  a  Pietroburgo  «Deputato  assistente  al
                    Veneto Commercio ne’ mari Nero e di Azof», scrivendo il 28 settembre
                    1793 (vecchio stile : calendario di Giulio Cesare, cioè 9 ottobre 1793)–
                    a Federico Foscari, bailo a Constantinopoli, erano certamente nume-
                    rosi i concorrenti presenti in quel mare, rappresentando essi gli inte-
                    ressi di Polacchi, Austriaci, Francesi, Ragusei, Dalmati, Napoletani,
                    Triestini e soprattutto Greci, presenti nel Mar Nero da moltissimi se-
                    coli. Questi ultimi comunque operavano attraverso tutta una serie di
                    compagnie di limitate dimensioni, per cui i Veneti, non numerosi, si
                    sarebbero potuti imporre solo con la creazione di una Società commer-
                    ciale di maggior peso, se si fosse voluto davvero procedere in quella
                    direzione .
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                       In questo quadro geopolitico non meno rilevante era l’ascesa di un
                    altro polo commerciale strategico ed era quello che si registrava nel
                    Mar Caspio con l’ascesa di Astrakan, all’interstizio delle vie commer-
                    ciali asiatiche ed europee. Le autorità veneziane non mancavano di
                    coglierne l’importanza, tanto che si studiavano le possibili direttrici da
                    seguire. Si calcolavano i costi del trasporto delle merci se si fosse vo-
                    luto raggiungere Astrakan attraverso la Persia (lungo il Tigri da Bag-
                    dad, Bassora, Ispahan, il Ghilan e infine lungo il Caspio sino ad Astra-
                    kan). Oppure via Tauris (Tabriz) si sarebbe potuto attraversare il ter-
                    ritorio persiano, quindi quello ottomano e infine penetrare nelle regioni
                    russe raggiungendo alla fine Astrakan. Vero è che questo percorso sa-
                    rebbe risultato più breve rispetto al precedente «ed anco meno costoso,
                    ciò nonostante praticato non viene attesi li gravi pericoli che incontre-
                    rebbero le merci e i loro condottieri attraversando il deserto, denomi-
                    nato deserto nero» .
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                       Ovviamente la Persia, alleato strategico e partner commerciale della
                    Repubblica  di  vecchia  data ,  restava  centrale  in  queste  strategie,
                                                55


                       53  ASV, Bailo a Costantinopoli, b. 243 8, in Port Cities of the Western Black Sea Coast
                    and the Danube. Economic and Social Development in the Long Nineteenth Century, Black
                    Sea Project Working Papers, vol. I, Corfù, Ionian University, 2016, pp. 15-20.
                       54  G. Berchet, La Repubblica di Venezia e la Persia, Paravia, Torino, 1865, p.249.
                       55  Sui rapporti con la Persia, alleato in funzione antiturca (ma con molte delusioni
                    da parte veneziana) si erano intrecciate relazioni politiche e culturali che risalivano al-
                    meno al XV secolo e che proprio per la seta, e soprattutto per il ruolo degli Armeni,
                    ebbero modo di incrementarsi nel corso del XVII e XVIII secolo (G. Benzoni Venezia e la
                    Persia, in L'Oriente. Storie di viaggiatori italiani, Milano, Electa, 1985, pp.70-87; M. Zorzi,
                    Venezia e I paesi lungo la via della seta nelle raccolte della Biblioteca Marciana, in Le vie
                    della seta e Venezia, Roma, Leonardo-De Luca, 1990, pp.57-78; The Travels and Journal
                    of Ambrosio Bembo, Introduction by A. Welch, University of California Press, Berkeley,
                    2007; G. Rota, Safavid Envoys in Venice, in Diplomatisches Zeremoniell in Europa und
                    im Mittleren Osten in der frühen Neuzeit, ÖAV, Wien, pp. 213-49.


                                                Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVIII - Agosto 2021
                                                           ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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