Page 37 - pdf intero 52
P. 37
Venezia e la globalizzazione (secoli XVII-XVIII) 301
va comunque troppo enfatizzata, sebbene fosse avvertita dai più at-
tenti osservatori), provenivano perle e falsi coralli lavorati nella lontana
Cina. La presenza di quest’ultima nei mercati internazionali non man-
cava comunque di essere registrata dalle autorità veneziane e certa-
mente considerata, come in precedenti momenti storici, con non mi-
nore preoccupazione .
74
8. Gli Armeni
In questo contesto erano forse gli Armeni il gruppo commerciale più
innovativo e intraprendente nel mondo veneziano, nel quadro di una
diaspora, fenomeno intrigante e simbolico che in questi secoli coinvol-
geva i gruppi umani i più diversi. Sottolineerei forse perché né le fonti
statistiche né quelle biografiche possono stilare una lista sicura delle
percentuali del commercio svolto da queste comunità nell’ambito
dell’economia veneziana: più intraprendenti e più affermati gli Armeni,
gli Ebrei o i Greci ? Altrettanto difficile stabilire delle regole di condotta
e di solidarietà che potessero esprimersi all’interno di queste mino-
ranze, salvo una giuridica separazione (ma anche questa sempre più
labile nel corso dei decenni) rispetto ai patrizi (che ancora andavano
per mare) e ai cittadini veneziani .
75
Come opportunamente si è osservato, non possiamo guardare a
questi nuclei commerciali come a delle entità chiuse ed omogenee.
Contesti, geografie e tipologie del commercio influenzavano sia lo
scambio economico che quello interculturale «con una miscela di
norme informali e formali, strumenti legali e codici di comunicazione
che ogni diaspora poteva mettere in gioco per controllare i propri
agenti, si trattasse di parenti, correligionari o estranei» . Il quadro in-
76
ternazionale rimaneva sicuramente complesso. Stanziamenti privile-
giati si erano sviluppati nelle varie piazze commerciali dove i Greci,
osservava Michel Morineau, erano presenti e «vainqueurs à Chio et à
Trébisonde; les Juifs à Salonique et dans les finances du sultan de
74 S. Ciriacono, Diamonds in Early Modem Venice. Technological. Transfer and Inter-
national Competition in Early Modern Europe, ora in Luxury Production, Technological
Transfer and International Competition, pp. 227-250.
75 A Costantinopoli, osservava Eric Dursteler, «in this fluid world, categories of iden-
tity such as Venetian, Ottoman, Greek – perhaps even Muslim, Jew, and Christian –
were not set in stone; rather they were adaptable and situational. The merchants of
Venice, in many ways then, represent the multiplicity and multilayered character of
identity possible in the frontier world of the Mediterranean» (Venetians in Constantinople
cit., p.60).
76 A. Caracausi, Merci e scambi globali (1400-1800), in Storia economica globale del
mondo contemporaneo, Carocci, Roma, 2019, p.22.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVIII - Agosto 2021
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)