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312 Simone Lombardo
È stata scelta, per il presente contributo, una periodizzazione che
comprenda un lasso di tempo a cavallo tra XIV e XV secolo, in un
momento di particolari cambiamenti per il mondo ligure proiettato
all’esterno. Gli anni intorno al 1330, se rappresentano il picco di mas-
sima espansione dell’universo genovese verso Oriente, coincidono d’al-
tro canto con la chiusura delle rotte asiatiche e con un momento di
ripensamento della spinta mercantile genovese, che vedeva sbarrata
la via per l’Estremo Oriente e la Cina . Ne sarebbe derivata un’occu-
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pazione consistente di posizioni nel Mediterraneo orientale e sul Mar
Nero, tra cui la presa di Chio e di nuovi empori in Crimea . La caduta
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di Costantinopoli alla metà del Quattrocento avrebbe invece sancito il
declino degli insediamenti genovesi nel Levante, mentre i mercanti
della città stavano già operando da decenni la loro riconversione di
sguardi a Occidente: questo momento è stato scelto come limite per
l’indagine . Sono stati osservati quindi i testamenti redatti in Oriente
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o «in partibus infidelium», tra Caffa, il Mar Nero, Chio, Cipro, fino al
Medio Oriente e alla Persia. Il testamento era spesso una summa della
vita del committente, che è possibile leggere in filigrana tra i lasciti di
beni, i destinatari, le donazioni, gli affrancamenti, i desideri di sepol-
tura, i rapporti familiari. I testamenti permettono di approfondire l’at-
taccamento dei cosiddetti «genovesi d’Oriente» alla città da cui erano
partiti, testimoniando la persistenza dei legami – o meno, nel caso di
chi aveva scelto di recidere ogni connessione con una metropoli che
aveva abbandonato – con quella che sarebbe sempre rimasta, in fondo,
una città e una patria da cui non si poteva prescindere.
Famagosta e Venezia (1355-1365), Comitato per la pubblicazione delle fonti relative
alla storia di Venezia, Venezia, 1973.
10 Sulle ragioni della chiusura delle rotte asiatiche: R.S. Lopez, Nuove luci sugli ita-
liani in Estremo Oriente prima di Colombo, Università di Genova, Genova, 1975, pp. 122-
127; B.Z. Kedar, Mercanti in crisi cit., pp. 175-177. Per una rassegna dei lavori riguardo
ai mercanti genovesi in Asia durante il Medioevo: F. Surdich, La storiografia sui Genovesi
in Asia Centrale ed in Estremo Oriente nel XIII e XIV secolo, in G. Revelli (a cura di), Da
Ulisse a… La città e il mare dalla Liguria al mondo. Atti del Convegno internazionale,
Imperia, 7-8-9 ottobre 2004, ETS, Pisa, 2005, pp. 71-83.
11 Sull’occupazione genovese di Chio nel 1347 in particolare: G. Pistarino, Chio dei
Genovesi nel tempo di Cristoforo Colombo, Istituto poligrafico e Zecca dello Stato, Roma,
1995, pp. 23-52. Per la formazione della relativa Maona: P.P. Argenti, The occupation of
Chios by the Genoese and their administration of the Island 1346-1566, I cit., pp. 107-
116.
12 Sulla «riconversione a Occidente» dei genovesi in particolare: G. Pistarino, I Gin
dell’Oltremare cit., pp. 409-488.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVIII - Agosto 2021
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)