Page 100 - 1
P. 100

Sabbatini (saggi)_6  25/04/18  11:48  Pagina 96






                 96                                                     Renzo Sabbatini


                    La breve permanenza ai Bagni di Lucca, nell’estate del 1722, dap-
                 prima della consorte Maria Clementina Sobieska e poi dello stesso Gia-
                 como III Stuart, pretendente al trono britannico, ha ricevuto una certa
                                                                         1
                 attenzione da parte degli storici già agli inizi del Novecento . Un rinno-
                 vato interesse, anche se limitato ad alcuni aspetti, si è registrato più
                          2
                 di recente . Da ultimo, va segnalato il contributo di taglio storico-arti-


                    1  Il primo contributo, di impostazione marcatamente positivistica, è quello di F. Acton,
                 Giacomo III Stuardo e la sua reale consorte Maria Sobieski a Lucca ed ai Bagni di Lucca.
                 Sui documenti dell’Archivio di Stato in Lucca. MDCCXXI-MDCCXXIII, Tip. Giusti, Lucca,
                 1903. Le pagine introduttive, assai povere, contengono anche alcuni errori rilevanti,
                 come quando scambia Maria Casimira con Maria Clementina o parla di Giorgio III invece
                 che di Giorgio I. Ma l’opuscolo ha comunque il pregio di presentare la trascrizione di una
                 decina di documenti d’archivio e di segnalare due aspetti significativi: il tocco delle scro-
                 fole da parte di Giacomo, con la cronaca della cerimonia; e – anche se solo di passaggio
                 e senza sottolinearne l’importanza – la data di Lucca sotto il Manifesto di rivendicazione
                 del trono da parte del Pretendente. Non secondaria neppure la corretta identificazione
                 di Molesworth, l’inviato inglese che i documenti lucchesi indicano come Malvort, Malevort
                 o Malewort. Sulla scorta di Acton si pongono J. Ross e N. Erichsen, The story of Lucca,
                 J.M. Dent & sons, London / E.P. Dutton, New York, 1912. La vicenda viene collocata
                 erroneamente nel 1721, ma i due episodi, l’intervento di Molesworth e il tocco delle scro-
                 fole, sono rievocati con vivacità; ad esempio, dell’inviato inglese che fa balenare la pos-
                 sibilità del blocco delle importazioni di olio lucchese in Inghilterra Ross commenta: «The
                 Honourable John Molesworth, who evidently was not lacking in Humour, gave the little
                 Republic as terrible fright». Mentre presenta la cerimonia del tocco come «one of the most
                 curious episodes in the whole history of the Bagni occurred in 1721» (pp. 93-94 e 142-
                 144). Alla presenza del Pretendente nella repubblica di Lucca sono riservati due capitoli
                 in E. Whipple, A famous corner of Tuscany, Jarrolds, London, 1928, testo in preparazione
                 già nel corso della Grande Guerra, ritardato per l’attività di assistenza dell’autrice alla
                 popolazione e ai profughi, e dedicato “To the memory of my beloved friend of many years
                 Rose Elizabeth Cleveland”. Evangeline Whipple descrive «the summer of 1722, destined
                 to be the most unique in the history of the Bagni di Lucca» e presta grande attenzione al
                 “Touching for the king’s evil”. Non segue Acton, che anzi critica per aver male interpretato
                 alcuni particolari della scena del tocco, e apporta nuova documentazione (oltre ad uti-
                 lizzare fonti britanniche) traducendo in inglese alcune informative segrete inviate al Magi-
                 strato dei Segretari e le lettere di Molesworth (che sono conservate nell’Archivio lucchese
                 sia nell’originale francese che in versione italiana), collocando però l’intervento dell’in-
                 viato inglese nello stesso 1722 e non nell’anno successivo. E si deve pure segnalare l’er-
                 rata individuazione di Eufrosina Sardi: ella stessa e non sua madre era stata per lunghi
                 anni, anche nell’esilio romano, la dama di compagnia di Casimira Sobieska. (Sulla inte-
                 ressantissima figura dell’autrice, non ancora studiata come meriterebbe, mi limito a
                 citare T. Laskey, Whipple, Evangeline Marrs Simpson (1857–1930), in ”MNopedia, Min-
                 nesota  Historical  Society”,  http://www.mnopedia.org/person/whipple-evangeline-
                 marrs-simpson-1857-1930 [accessed August 18, 2017]).
                    2  Accurato e minuzioso nella ricostruzione dell’accoglienza, ma meno acuto nella
                 valutazione degli aspetti politici, il saggio di R. Antonelli, Il viaggio lucchese di Clementina
                 Sobieska, in Da Est ad Ovest, da Ovest ad Est. Viaggiatori per le strade del mondo, a cura
                 di G. Platania, Sette Città, Viterbo, 2006, pp. 225-262. Si affida ad Acton, del quale ripete
                 anche l’errore di parlare di Giorgio III, mentre non cita Whipple e non prende in consi-
                 derazione i documenti da lei segnalati. Anche chi scrive si è imbattuto nella vicenda,
                 seppur marginalmente e solo in relazione al ruolo che vi giocò Carlo Mansi (L’occhio del-
                 l’ambasciatore. L’Europa delle guerre di successione nell’autobiografia dell’inviato lucchese


                 Mediterranea - ricerche storiche - Anno XV - Aprile 2018       n.42
                 ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
   95   96   97   98   99   100   101   102   103   104   105