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Sabbatini (saggi)_6  25/04/18  11:48  Pagina 97






                   Una Repubblica tra due re. La visita a Lucca del pretendente Stuart nelle settimane dell’Atterbury Plot  97


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                   stico di Marco Paoli , che porta l’attenzione sulla Declaration stampata
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                   alla macchia proprio durante il soggiorno lucchese . E tuttavia credo
                   davvero opportuna una messa a punto che dell’episodio analizzi sia la
                   portata europea: le cinque settimane che lo Stuart trascorre a Bagni
                   di Lucca cadono infatti proprio nel momento della scoperta e della
                   repressione dell’Atterbury Plot e alla vigilia delle trattative di Cambrai ;
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                   a Vienna, FrancoAngeli, Milano, 2006, pp. 140-144). Sulla corte in esilio, lo studio di
                   riferimento è quello di E. Corp, The Stuarts in Italy,1719-1766. A royal court in permanent
                   exile, Cambridge University Press, Cambridge, 2011. La vicenda dei Bagni di Lucca è
                   delineata alle pp. 23-24 e 146-147, senza ricorso alle (ampie) fonti documentarie lucchesi
                   e sulla scorta di lavori datati quali quelli di Whipple e di H.C. Stewart, The exiled Stewarts
                   in Italy, 1717-1807, «The Scottish Historical Society Mescellany», VII, Edinburgh, 1941,
                   pp. 53-135. All’esilio in Italia Corp ha dedicato molti lavori tra i quali si possono ricordare
                   The Jacobites at Urbino. An exiled court in transition, Palgrave MacMillan, Basingstoke,
                   2009 (ed. it. I giacobiti a Urbino: la corte in esilio di Giacomo 3. re d’Inghilterra, il Mulino,
                   Bologna, 2013) e, più di recente, la sintesi The Stuarts in Italy: a cultural factor, in Diplo-
                   mazia e comunicazione letteraria nel secolo XVIII: Gran Bretagna e Italia / Diplomacy and
                   literary exchange: Great Britain and Italy in the long 18 Century, a cura di F. Fedi e D.
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                   Tongiorgi, Edizioni di Storia e Letteratura, Roma, 2017, pp. 119-128.
                      3  M. Paoli, Amleto a Lucca. La prima raffigurazione pittorica di Amleto / Hamlet in
                   Lucca. The first depiction of Hamlet in painting, Maria Pacini Fazzi, Lucca, 2016. La pic-
                   cola pubblicazione – dedicata essenzialmente ad attribuire a un quadro di Domenico
                   Brugieri, dipinto probabilmente proprio nel 1722, l’intento di stabilire un parallelismo
                   tra Giacomo e la figura di Amleto sulla linea della propaganda giacobita – fu presentata
                   in occasione della mattinata di studi, che portava lo stesso titolo, svoltasi a Lucca il 12
                   novembre 2016, alla quale prese parte anche chi scrive con la relazione Gli Stuart a
                   Lucca, una visita politicamente imbarazzante.
                      4  Declaration of James the third King of England, Scotland and Ireland, & c. To all his
                   Subjects of the three Nations and to all foreign Princes and States t serve as a foundation
                   for a lasting peace in Europe. Sono grato a Marco Paoli per avermi messo a disposizione
                   il testo in copia da un esemplare della British Library (English Short Title Catalog,
                   T109959) con il timbro del British Museum, uno dei pochi rimasti, di cui alcune biblio-
                   teche europee hanno acquisito una riproduzione digitale.
                      5  La ricostruzione più recente e completa della sollevazione giacobita che aveva al cen-
                   tro Francis Atterbury, vescovo di Rochester, si deve a E. Cruikshanks e H. Erskine-Hill,
                   The Atterbury Plot, Palgrave MacMillan, Basingstoke, 2004. Nel testo però non si fa men-
                   zione del trasferimento a Bagni di Lucca, elemento tutt’altro che secondario nell’economia
                   del piano, perché Giacomo contava, da lì, di potersi spostare senza dare sospetto per
                   imbarcarsi dal vicino porto di Genova, dove erano pronte tre imbarcazioni rifornite di armi.
                      6  In realtà, dopo una lunga fase di preparazione, il «tedious negotiation», come lo defi-
                   niva Horatio Walpole, prese avvio solo il 10 novembre 1723. Su questa fase delle relazioni
                   internazionali si veda F. Dhondt, Balance of power and Norm hierarchy. Franco-British
                   diplomacy after the Peace of Utrecht, Brill, Leiden-Boston, 2015, p. 276 e sgg. La Decla-
                   ration – che l’autore ha rinvenuto nei fondi archivistici (National Archives, State Papers,
                   78, 171, f. 273r) – è ricordata a p. 70, nota 149. La testimonianza di quanto la repubblica
                   di Lucca seguisse questi negoziati internazionali ci è fornita anche da una lettera che
                   Carlo Mansi – all’epoca non investito di responsabilità diplomatiche e in gita di piacere
                   per il carnevale – scrive allo zio Carlo Orsucci, ambasciatore a Firenze, da Venezia il 27
                   febbraio 1723: «Non vi è alcuna apparenza che sia per seguire per adesso l’apertura del
                   congresso di Cambray, che non era ritardata a solo motivo di aspettare la maggiorità del
                   re» (Segretari 109, cc. non num.).


                   n.42                            Mediterranea - ricerche storiche - Anno XV - Aprile 2018
                                                           ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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