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                 le fonti ci consentono di fare – una storia individuale, una fra centinaia
                 di migliaia, raccontataci indirettamente: la storia di un nero, un afri-
                 cano, giunto a Gerusalemme, verosimilmente al seguito della famiglia
                 ebrea cui apparteneva; di lui ci parla infatti nei suoi ricordi di Tripoli
                 Miriam Harry, che dice: «affacciata sul mare e circondata dall’oasi, Tri-
                 poli gli era parsa un luogo incantevole, una anticipazione del paradiso,
                                                                        10
                 cui sperava di esser destinato dal Dio della misericordia» .
                    Fra casi di spostamenti collettivi di schiavi nel contesto europeo ne
                 segnaliamo qualcuno di proporzioni più rilevanti. Ad un episodio della
                 ‘grande storia’, la riconquista di Tunisi nel luglio 1535, guidata dallo
                 stesso  imperatore  Carlo  V,  si  connette  il  trasferimento  di  diverse
                 migliaia di abitanti – le fonti scrivono di 10mila e persino di 18mila –
                                                                                11
                 verso la Sicilia, dalle cui basi la spedizione spagnola si era mossa . La
                 dispersione, per fare un altro esempio, nell’intero territorio iberico, attra-
                 verso  successive  compravendite  spesso  susseguitesi  anche  a  breve
                 distanza di tempo, fu l’esito della repressione dei moriscos insorti nelle
                                                                                   12
                 Alpujarras andaluse nel 1569-1571, oltre a un gran numero di morti .
                 Al contrario, le circa 900 persone tratte in schiavitù nell’incursione tuni-
                 sina sull’isola di Carloforte – in Sardegna, il 2 settembre 1798 – resta-
                 rono per la maggior parte insieme, una collettività vissuta a Tunisi, per
                 cinque anni, con tutte le prevedibili variazioni demografiche e qualche
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                 particolare fortunato destino . In direzione contraria, dal mondo isla-
                 mico verso quello europeo, alla fine del Seicento, la riconquista asburgica
                 dell’Ungheria (di Buda nel settembre 1686) aveva comportato il trasferi-
                 mento verso l’Austria e altri paesi tedeschi di migliaia di turchi; persino
                                                                   14
                 a Cadice – dice una fonte – ne giunsero sobre dos mil .
                    Almeno altre due occasioni di mobilità possiamo elencare: l’utilizzo



                    10  Su un nero portato per vie carovaniere a Tripoli e da qui a Gerusalemme: M. Harry,
                 Tripoli di Barberia, «Rivista d’Africa», 1, 1911, p. 273.
                    11  Sulla conquista di Tunisi e gli schiavi europei: S. Bono, Schiavi musulmani nell’Italia
                 moderna, Napoli, 1999, pp. 48 e 329 (bibliografia); il tedesco Bernard Sturmer fu testimone
                 diretto dell’evento, fu fatto schiavo e ne ha poi riferito: Anne-Barbara Ritter, Ein deutscher
                 Sklave als Augenzeugen bei der Eroberung von Tunis. Untersuchung und Edition eines unbe-
                 kannten Reiseberichts aus dem Jahr 1558, in Europas islamiche Nachbarn. Studien zur Lite-
                 ratur und Geschichte des Maghrebs, a cura di E.P.Ruhe, Wuerzburg, 1993, pp. 187-230.
                    12  Sulla insurrezione nelle Alpujarras e sulla successiva repressione e commercializza-
                 zione degli schiavi la bibliografia è piuttosto ampia; fra gli altri il denso contributo di N. Cabril-
                 lana-Ciezar, Esclavos moriscos en la Almería del siglo XVI, «Al Andalus», 40, 1975, pp. 53-128.
                    13  Su Carloforte: S. Bono, L’incursione tunisina a Carloforte e il riscatto dei carolini
                 (1798-1803), in Id., Lumi e corsari. Europa e Maghreb nel Settecento, Perugia, 2005, pp.
                 239-248, e Id. e altri, Carloforte tra Settecento e Ottocento. Cinque anni di schiavitù per i
                 carolini. Dalla cattura alla liberazione (1798-1803), Cagliari, 2006.
                    14  Sugli schiavi in Austria e in Germania: S. Bono, Schiavi. Una storia mediterranea (XVI-
                 XIX secolo) cit., pp. 54-55 e passim, con molti riferimenti nella bibliografia pp. 53-128.


                 Mediterranea - ricerche storiche - Anno XV - Aprile 2018       n.42
                 ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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