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Casi di mobilità di schiavi nel Mediterraneo dell’età moderna 159
di schiavi in lavori agricoli e nell’allevamento – rimasto a lungo del tutto
ignorato – implicava ovviamente il continuo spostamento di essi verso
campagne e fattorie dei padroni ovvero il loro allontanamento dalla
casa padronale per risiedere invece nel posto di lavoro; si può peraltro
aggiungere che anche nella schiavitù mediterranea nell’età moderna si
sono protratte, dall’età medievale, forme di ‘schiavitù di piantagione’,
della canna da zucchero precisamente, così diffuse e tipiche – come è
ben noto – in altre parti del mondo. Forse proprio lo sviluppo nel nuovo
continente di recente ‘scoperto’, con le ottime possibilità ivi offerte, ha
fatto abbandonare nell’ambito mediterraneo quelle colture e l’impiego
in esse di mano d’opera schiavile.
Forse ancor meno noto – ma verosimilmente altrettanto praticato –
l’ impiego di schiavi in campo militare, con una dislocazione a distanza,
anche notevole, dalle sedi abituali di quei contingenti servili : per esem-
pio, quando il pascià di Tripoli Mohammed di Chio dispose l’impiego
di un gruppo selezionato di schiavi europei per combattere le tribù del
Gebel, oltre un centinaio di km dalla costa mediterranea; li gratificò
poi nella spartizione del bottino «poiché avevano molto contribuito alla
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vittoria» . Inconsueto, ma forse non eccezionale, il trasferimento di
galeotti turchi dal Mediterraneo ai Caraibi, nel Cinquecento, per servire
sulle galere spagnole impiegate contro corsari e pirati. L’estrema
espressione di ‘mobilità’ da parte di singoli o di poche unità di schiavi
ma a volte anche di alcune decine o centinaia la possiamo scorgere
nelle fughe degli schiavi, che presentano casi estremamente diversi e
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tutti molto romanzeschi .
Senza contraddire ciò che abbiamo già ricordato, cioè la somma
incommensurabile di sopraffazione e di sofferenza inflitta a milioni di
esseri umani coinvolti nella schiavitù mediterranea – caratterizzata da
un fondamentale degrado nella gerarchia sociale e da una ovvia limi-
tazione della mobilità personale – non si possono ignorare un certo
numero di casi persino di mobilità sociale verso l’alto rispetto alle con-
dizioni di quel dato individuo nella società di appartenenza prima della
sua caduta in schiavitù. In parecchi casi si può riscontrare almeno un
relativo miglioramento nelle condizioni materiali, e in certo modo anche
morali, rispetto alle condizioni prima della cattura.
Fra le testimonianze in questo senso è esemplare quella di Johann
15 Su Mohammed di Chio: A. Quartier, L’esclave religieux et ses aventures cit., p 185.
16 Sugli schiavi nei Caraibi: D. Wheat, Mediterranean Slavery, New World Transfor-
mations: Galley Slaves in the Spanish Caribbeean. 1578-1635, «Slavery and Abolition»,
31, 2010, pp. 327-344.
n.42 Mediterranea - ricerche storiche - Anno XV - Aprile 2018
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)