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                 ficoltà tanto più che spesso ci si affidava a mezzi non del tutto adeguati.
                 Alcuni racconti redatti dagli stessi protagonisti sono pieni di suspense
                 ed empiono il lettore di ammirazione per il coraggio e l’abilità dei pro-
                 tagonisti. Per qualcuno, come per il capitano John Smith, spiace vera-
                 mente  che  le  sorprendenti  avventure  narrate  nei  suoi  True travels
                 (1630), dal Mar d’Azov alla natia Gran Bretagna, attraverso Russia,
                 Polonia, Transilvania, abbiano sollevato piuttosto inoppugnabili dubbi
                                  33
                 sulla loro veracità .











































                    33  Non sono disponibili saggi d’insieme sulle fughe degli schiavi. Per l’Italia: S.
                 Bono, Schiavi musulmani nell’Italia moderna cit., pp. 461-503; nella schiavitù medi-
                 terranea: Id., Schiavi. Una storia mediterranea (XVI-XIX secolo) cit., pp. 290-299 J.
                 Smith, The True Travels, Adventures, and Observations of Captain J.S. in Europe, Asia,
                 Affrica and America, from Anno Domini1593 to 1629, London, 1630 (reprint 1968).
                 L’analisi critica di M. Holban. Truth and Fiction in Captain Johns Smith’s Adventures
                 in  Transylvania  and  Valachia  in  the  Year  1602,  «Revue  des  études  sud-est
                 européennes», 16, 1978, pp. 253-267.


                 Mediterranea - ricerche storiche - Anno XV - Aprile 2018       n.42
                 ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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