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Sabbatini (saggi)_5  14/12/18  09:31  Pagina 547






                   Una repubblica tra due re: la Declaration di Giacomo Stuart     547


                      Ciò che fa in questo più stupire è come Sua Maestà nel formarlo non si sia
                   accorto del poco frutto che era per ricavarne, per essere così deboli l’offerte, e
                   di niente maggior forza i motivi di coscienza e di giustitia con chi ha già fatto
                   il passo d’usurpare l’altrui. Tutti concordano che il buon naturale della Maestà
                   Sua e la longa serie delle sue disgratie l’habbiano reso facile a lusingarsi, e che
                   habbia de consiglieri poco esperti, o poco fedeli, che l’inducano a far passi che
                   non fanno punto variare la sua fortuna, come seguiva nel longo suo bando a
                   Carlo II suo zio, che fu poi ristabilito come per miracolo e senz’aiuto valevole,
                   quando meno si credeva, e così deve sperarsi che dopo una longa e fruttuosa
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                   prova deva seguire anche a questo .
                      Insomma, a giudizio dell’ambasciatore Orsucci il proclama del Pre-
                   tendente era del tutto inconsistente e inutile. È una considerazione certo
                   molto rispettosa, ma non dissimile nel contenuto da quella, sprezzante,
                   pronunciata da Lord Lansdowne in pieno parlamento inglese: aria mefi-
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                   tica che si aggira per l’Europa . E, in effetti, anche alla lettura di oggi il
                   manifesto non presenta alcuna capacità di incidere sullo scenario euro-
                   peo alle cui potenze era diretto con il ripetuto appello per una pace
                   sicura e giusta. L’interesse della Declaration sta semmai nella diversità
                   di argomentazione e di tono del testo, redatto quando dall’Inghilterra
                   giungevano gli echi del malessere popolare che potevano far sperare in
                   una sollevazione, e del post scritto, aggiunto quando ai Bagni di Lucca
                   era giunta la notizia della scoperta e della repressione dell’Atterbury Plot.
                      Orsucci, pur consapevole della situazione tanto imprevedibile quanto
                   imbarazzante nella quale si trova la Repubblica, chiude il suo dispaccio
                   da Firenze con una nota positiva: «Io non credo che qua si parlerà di
                   questo negotio per quello riguarda la nostra Republica […] Per noi, per
                   verun titolo, non dovrebbe esserci pericolo» . Le previsioni ottimistiche
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                   dell’ambasciatore si rivelano, almeno nel breve periodo, esatte e rapi-
                   damente l’increscioso e potenzialmente assai pericoloso inconveniente
                   perde di attualità. Anche perché non si verifica l’annunciata – e temuta
                   – visita dell’inviato inglese John Molesworth. Ancora un sospiro di sol-
                   lievo per i governanti lucchesi, ma ancora una volta non definitivo.
                      A segnalare la riapertura del caso – in particolare riguardo alle acco-
                   glienze regali tributate a Giacomo Stuart, mentre del suo manifesto
                   stampato a Lucca si preferirà non parlare per non rievocare un episodio
                   che a Londra si era voluto chiudere bruciandone le copie – è una lettera
                   dell’ambasciatore Orsucci dell’agosto 1723 . Vale la pena analizzarla in
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                      18  Differenze 381, Lettera di Orsucci, Firenze 30 dicembre 1722, n. 389.
                      19  Vedi nota 1.
                      20  Differenze 381, Lettera di Orsucci, Firenze 30 dicembre 1722, n. 389.
                      21  Differenze 200, Lettera di Orsucci, Firenze 8 agosto 1723, n. 322.


                   n.44                         Mediterranea - ricerche storiche - Anno XV - Dicembre 2018
                                                           ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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