Page 179 - 1
P. 179

Dalessio (app)_7  14/12/18  09:32  Pagina 591






                   L’aria innocente. Geronimo Gatta e le sue fonti                 591


                   dico Francesco Liotta fu a un certo punto accusato di stare gestendo
                   male l’epidemia e il viceré lo privò della prestigiosa carica per conferirla
                                              14
                   al medico Francesco Mosca . Dopo Mosca, fu nominato protomedico
                                   15
                   Carlo Pignataro .Mentre il numero dei morti aumentava di giorno in
                   giorno e l’unico rimedio certo sembrava la grazia divina, cominciarono
                   a uscire i primi bandi. Il bando del 30 maggio è a firma dei Deputati
                   della salute (la Deputazione fu appunto istituita per affrontare l’emer-
                   genza)  e  indica  quali  procedure  occorresse  seguire  per  tentare  di
                   separare gli infetti dai sani, in ogni famiglia, in ogni ottina . Agli occhi
                                                                           16
                   di Geronimo Gatta, neppure questo poteva bastare contro il morbo
                   che a suo avviso si diffondeva mediante «corpicelli» (o «semi» o «atomi»)
                   invisibili.
                      Marco Aurelio Severino fu coinvolto tardivamente nella gestione
                             17
                   della peste ; insieme con Felice Martorella e al cospetto di vari medici,
                   tra cui Pignataro, effettuò l’autopsia su due cadaveri, di cui si diede
                   conto in un breve opuscolo a stampa, Consultatio Medicorum praevia
                   sectione cadaverum pro praeservatione et curatione pestis . Vi si sug-
                                                                           18
                   gerivano anche vari rimedi tradizionali, come la teriaca, e meno tradi-
                   zionali,  evidentemente  legati  alle  convinzioni  di  Severino  e  di  altri
                   medici aperti alla medicina chimica, come un rimedio a base di fiori di
                                                     19
                   zolfo del paracelsiano Oswald Croll . Si consigliavano anche il salasso
                   (pur entro limiti piuttosto vaghi), le purghe, tra cui il «sale di frassino»
                                                                                  20
                   sperimentato da «Federico Vader Mie» (l’olandese Van der Mye) ; si




                      14  Anonimo, Relazione della pestilenza accaduta in Napoli l’anno 1656 cit., p. 349.
                      15  Lo era già nel dicembre del 1656: Ragguaglio della miracolosa protezione di S. Fran-
                   cesco Saverio Apostolo delle Indie verso la Città, e il Regno di Napoli nel contagio del
                   MLXLVI, P. Palombo, Napoli, 1773, p. 262; lo sarebbe stato fino al 1665 e poi ancora dal
                   1683 al 1689: D. Gentilcore, Il regio Protomedicato nella Napoli Spagnuola, «Dynamis.
                   Acta Hisp. Med. Sci. Hist. Illus.», 16 (1996), pp. 219-36: pp. 222-223; A. Musi, La disci-
                   plina del corpo. Le arti mediche e paramediche nel Mezzogiorno moderno, Guida, Napoli,
                   2011, p. 29 sgg.
                      16  Per i bandi, tra cui quello del 30 maggio, dei Deputati, cfr. S. De Renzi, Napoli nel-
                   l’anno 1656: ovvero, documenti sulla pestilenza che desolò Napoli nell’anno 1656 cit., p.
                   156 e sgg.
                      17  M. Torrini, L’Accademia degli Investiganti. Napoli 1663-1670, in «Quaderni storici»,
                   XVI (1981), pp. 845-883: p. 864.
                      18  La Consultatio, edita da Egidio Longo, reca la data del due giugno: S. De Renzi,
                   Napoli nell’anno 1656: ovvero, documenti sulla pestilenza che desolò Napoli nell’anno 1656
                   cit., pp. 188-192.
                      19  Il tedesco Oswald Croll (1580-1609) è autore di Basilica Chimica (Francoforte,
                   1609).
                      20  Cfr. F. Van der Mye, De morbis et symptomatibus popularibus Bredanis tempore
                   obsidionis, et eorum immutationibus pro anni victusq. diversitate, deque medicamentis in
                   summa  rerum  inopia  adibiti,tractatus  duo,  Ex  officina  plantiniana,  Antuerpiae,
                   MDCXXXXVII, p. 47.


                   n.44                         Mediterranea - ricerche storiche - Anno XV - Dicembre 2018
                                                           ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
   174   175   176   177   178   179   180   181   182   183   184