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L’aria innocente. Geronimo Gatta e le sue fonti 595
dal suo impiego»; al contrario, Francesco Mosca negava che fosse peste
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perché i «bruti» non si ammalavano .
Gatta sembra quindi abbia voluto ricordare per amore della verità la
posizione assunta dal protomedico Liotta e risarcirlo, in qualche modo,
del torto subito. Le poche notizie che abbiamo su Liotta e Cappella ci
spingono poi ad accostarli allo scienziato Tommaso Cornelio, amico fra-
terno di Marco Aurelio Severino, docente di Matematica presso lo Studio
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di Napoli dal 1653 e figura di spicco degli Investiganti . Quando scoppiò
la polemica sulla macerazione dei lini nelle acque del lago di Agnano
(nell’autunno del 1663), Liotta e Cappella furono infatti coinvolti nelle
operazioni destinate a verificare se la macerazione potesse provocare le
febbri riscontrate nel luogo, come sostenevano i galenisti, Pignataro, in
primis. L’autore di Il lago d’Agnano utile et innocente con l’infusione de’
lini racconta che il viceré (il cardinale d’Aragona) invitò a pronunciarsi
sulla questione un gruppo di quattordici medici, tra cui appunto «Liotta,
il Cornelio, il Ragusa e il Cappella»; costoro esclusero che la macera-
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zione causasse le febbri che si riscontravano in zona .
Questi dati ci fanno pensare che Liotta e Cappella fossero agli anti-
podi rispetto a Pignataro; nello stesso tempo, ci spingono a chiederci
se Gatta conoscesse Tommaso Cornelio, visto che i due medici sono
citati insieme con lo scienziato calabrese. Purtroppo, lo si può solo sup-
porre, poiché nel testo di Gatta mancano rinvii tanto a Cornelio quanto
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ad altri illustri scienziati di quegli anni . Forse Gatta scelse di dare al
suo trattato una veste almeno apparentemente neutrale. Non è inutile
tener presente tuttavia che, a un certo punto, egli racconti di essersi a
sua volta occupato delle febbri che colpivano la popolazione presso
Agnano: «La pietra filosofica bastarda ch’io in moltissime occasion’ di
pestilente, e malegne febbri dà corrution d’aria generate ho esibita con
felicissimo evento, & in particolar in Napoli a quei che s’infermavano
nell’Aria d’Agnano nella staggione estiva» . Prima di Tommaso Cornelio
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38 G. Mosca, Vita di Lucantonio Porzio, G. Migliaccio, Napoli, MDCCLXV, p. 6.
39 Cfr. la voce Cornelio, Tommaso a cura di V.I. Comparato in Dizionario Biografico
degli Italiani, Roma, 29 (1983), pp. 136-140.
40 Anonimo, Il lago d’Agnano utile et innocente cit., p. 20; menzionano i medici anche
I. Fuidoro, I Giornali di Napoli, a cura di F. Schlitzer, vol. I, Società Napoletana di Storia
Patria, Napoli, 1934, p. 200 sgg. e M.F. Fish, The Academy of Investigators, in Science
Medicine and History. Essays in honour of Charles Singer, Oxford University Press,
Oxford, 1953, p. 530.
41 Va tenuto conto del fatto che dal 1658 le contese tra galenisti e novatori (Cornelio,
Bartolo, Porzio) erano riprese più aspre di prima: cfr. N. Cortese, L’età spagnuola in
AA.VV., Storia dell’Università di Napoli, Torraca, Napoli, 1924, p. 349.
42 G. Gatta, Di un gravissima peste cit., p. 41. Sul successivo scontro tra medici inno-
vatori e galenisti (soprattutto Pignataro), cfr. M. Torrini: Un episodio della polemica tra
«Antichi» e «Moderni»: la disputa sulla macerazione dei lini nel lago d’Agnano, «Bollettino
n.44 Mediterranea - ricerche storiche - Anno XV - Dicembre 2018
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)