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                   L’aria innocente. Geronimo Gatta e le sue fonti                 597


                   delle accademie più illustri. Geronimo non era affatto un medico
                   radicato nella piccola realtà di Sala, che di tanto in tanto si affac-
                   ciava sulla «metropoli». Un dato importante, che emerge da varie
                   fonti, è che era nipote di Francesco Antonio Gatta, docente di Ana-
                                                                           47
                   tomia e Chirurgia nello Studio di Napoli (dal 1564 al ’66) , ed autore
                   di alcuni scritti di anatomia, Anatomes Enchiridion partes corporishu-
                   mani (Napoli, 1552) e Isagogae Anatomicae (1556). Leonardo Fiora-
                   vanti – che si addottorò con lui a Napoli – lo ricorda come «gran
                   Notomista» che faceva «stupire ogni uno», e «nella pratica della Chi-
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                   rurgia era unico e divino» . Giulio Iasolino, maestro di Severino, lo
                   cita nel suo Hipponiatae Osteologia Parva, in Collegium Anatomicum
                   (che raccoglie scritti di Severino, dello stesso Jasolino e di Barthé-
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                   lemy Cabrol) .
                      Fino ad ora, i due Gatta, Geronimo e Francesco Antonio, non erano
                   stati accostati negli studi sulla peste, anche perché Francesco Antonio
                   era noto come ‘Cattus’ o ‘Gatto’. Queste notizie ci fanno pensare che
                   Gatta avesse più dimestichezza di quel che si possa credere con gli
                   ambienti colti napoletani. Tale impressione trova qualche conferma se
                   si sfoglia la «tragedia sacra» La Domenica, di uno dei fratelli di Geronimo,
                   Giacomo Antonio, edita a Napoli nel 1634 presso Giovan Domenico
                   Roncagliolo. Nelle pagine paratestuali, si leggono infatti vari sonetti in
                   lode dell’autore, di Geronimo stesso, di Fabrizio Gatta 50  e di alcuni
                   uomini di lettere ben noti a Napoli, tra cui Giulio Cesare Capaccio,
                   Accademico Ozioso, autore del Forastiero (edito presso lo stesso tipo-





                      47  N. Cortese, L’età spagnuola cit., p. 332; G. Volpi, Cronologia de’ vescovi pestani ora
                   detti di Capaccio dall’anno 500 fino al presente[…], Napoli, Nella Stampa di Michele Luigi
                   Muzio, MDCCXX, p. 189; S. Delle Chiaie, Cenno intorno alla vita ed alle opere di France-
                   scantonio Catto professore di Anatomia e Chirurgia nella R. Università degli Studi di Napoli
                   verso la metà del secolo XVI, «Rendiconto delle adunanze e de’ lavori dell’Accademia Napo-
                   litana  delle  Scienze,  Sezione  della  Società  Reale  Borbonica»,  VI  (1847),  p.  326  sgg;
                   secondo Cortese, Francesco Antonio Gatta morì nel 1567, ma un Francesco Antonio
                   Gatta compare come «actorum magister» del Collegio dei dottori, dal 1588 al 1599: I. Del
                   Bagno, Il collegio napoletano dei dottori. Privilegi, decreti, decisioni, Jovene, Napoli, 2000,
                   pp. 211-260.
                      48  L. Fioravanti, Dello specchio di scientia universale, Heredi di Marchio Sessa, Vene-
                   zia, MDLXXXIII, p. non num. (sui medici a Napoli) e Id., De’ capricci medicinali, Valentino
                   Mortali, Venezia, 1570, p. 33.
                      49  G. Jasolino in Hipponiatae Osteologia Parva in Collegium anatomicum Clarissimo-
                   rum trium Virorum, Julii Jasolini Locri, Marci Aurelii Severini Thurii, Bartholomaei Cabrolii
                   Aquitani, Apud Hermannum à Sande, Francofurti, MDCLXIIX, p. 21, cita «Franciscus
                   Anto. Cattus».
                      50  Fabrizio Gatta, morto nel 1656, è indicato come padre di Geronimo: Antonello Sica,
                   Genalogia della famiglia Gatta cit.; Girolamo, Angelo Antonio e Francesco Antonio erano
                   i suoi figli.


                   n.44                         Mediterranea - ricerche storiche - Anno XV - Dicembre 2018
                                                           ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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