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                 grafo, in quello stesso 1634), e di Giulio Cesare Sorrentino (autore di
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                 vari testi drammaturgici) . Geronimo non ha dato alle stampe altre
                 opere, ma egli stesso racconta di aver scritto un trattato medico, De
                 pestilenti faucium tumore, ed un volume di ‘Lezioni’, molto probabil-
                 mente andati distrutti nell’incendio che, dopo la caduta della repub-
                 blica partenopea, fu appiccato al palazzo dei Gatta a Sala e che ridusse
                 in cenere la preziosa biblioteca. L’incendio voleva punire un discen-
                 dente di Geronimo, il sacerdote e giurista Diego Gatta, allievo di Geno-
                                                                             52
                 vesi, accusato di essere poco fedele alla monarchia borbonica .
                    Quali testi abbia avuto modo di consultare Geronimo prima di scri-
                 vere il suo trattato sulla peste si può almeno in parte dedurre da alcuni
                                                                               53
                 passi del suo trattato, in cui, parlando delle purghe e del salasso , rin-
                 via a vari autori che su quei rimedi avevano espresso i loro pareri, favo-
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                 revoli o contrari. Tra questi, Luis Mercado , Giovanni Paolo Mongio e
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                 Giovanni Costeo, due commentatori di Avicenna , Girolamo Mercu-
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                 riale , Alessandro Massaria , Ambroise Paré , Aloisio Mondella ,
                    51  L. Moréri, Le Grand Dictionnaire Historique, ou le melange curieux de l’Histoire
                 Sacrée et profane cit., p. 510. G.A. Gatta della Sala, La Domenica. Tragedia Sacra, dedi-
                 cata a Francesco Maria, cardinale Brancaccio, per Gio. Domenico Roncagliolo, Napoli,
                 1634. Su Sorrentino, cfr. N. Toppi, Bibliotecanapoletana et apparato a gli Huomini illustri
                 in Lettere Di Napoli, e del Regno, delle Famiglie, Terre, Città, e Religioni, che sono nello
                 stesso Regno, A. Bulifon, Napoli, 1678, p. 337.
                    52  Della biblioteca purtroppo non si conserva il catalogo: cfr. E. Spinelli, Della famiglia
                 Gatta di Sala cit., pp. 34-35; G. Colitti, Repubblicani e Sanfedisti a Sala nel 1799, in La rivo-
                 luzione del 1799 in provincia di Salerno: nuove acquisizioni e nuove prospettive. Atti del con-
                 vegno di studi del 22 ottobre 1999, a cura di I. Gallo, Laveglia, Salerno, 2000, pp. 135 sgg.
                    53  I passi si leggono in Gatta, Di una gravissima peste, pp. 114 e pp. 143-44.
                    54  Le origini della pestilenza erano per Mercado «unsanitary environmental factors,
                 particularly in an urban enviroment where putrid water, rotting food, and general filth
                 made condition ripe for the spread of infection»: M.L. Clouse, Medicine, Government and
                 Public Health in Philip II’s Spain. Shared Interests, Competing Authorities, Routledge, Lon-
                 don and New York, 2011, pp. 170 sgg.
                    55  Avicennae Arabum medicorum principis [Canon medicinae] ex Gerardi Cremonensis
                 versione, et Andreae Alpagi bellunensis castigatione, a Ioanne Costaeo, et Ioanne Paolo
                 Mongio annotationibus iampride illustratus, Venezia, Apud Iuntas, 1595.
                    56  Sul suo punto di vista, secondo cui la peste dipendeva dalla corruzione dell’aria
                 ma era contagiosa, cfr. almeno R. Palmer, Girolamo Mercuriale and the Plague of Venice,
                 in Girolamo Mercuriale. Medicina e cultura nell’Europa del Cinquecento, a cura di A. Arcan-
                 geli, V. Nutton, Olschki, Firenze, 2008, pp. 51-65.
                    57  Secondo Massaria, la peste poteva nascere dall’«estrema putrefazione» ed essere
                 trasportata dall’aria: cfr. il suo La peste, a cura di D. Marrone, G. Thiene, E. Pianezzola,
                 Antilia, Treviso, 2012, p. 49; p. 63.
                    58  A. Paré, De peste in Opera Chirurgica Ambrosii Paraei, Galliarum Regis primarii, et
                 parisiensis Chirurgi, I. Feyrabend, Francofurti ad Moenum, MDXCIIII, pp. 629 sgg.
                    59  A. Mondella, Epistolae medicinales, variorum quaestionu[m], et locorum insuper
                 Galeni difficilium expositionem continentes, omnibus qui veram artem exercere volunt
                 apprime utiles, Apud Mich. Isingrinium, Basilae, 1543, pp. 232 sgg.


                 Mediterranea - ricerche storiche - Anno XV - Dicembre 2018     n.44
                 ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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