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Dalessio (app)_7  14/12/18  09:32  Pagina 599






                   L’aria innocente. Geronimo Gatta e le sue fonti                 599


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                   Andrea Trevisio , Pietro Salio , Raymond Chalin de Vinario, medico
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                   del XIV secolo , Giulio Palmario , Cardano , François Valleriole ,
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                   Jean Fernel , Pieter van Foreest , Crato von Krafftheim , Johannes
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                   Eurnius , Rodrigo Fonseca , Raymund Minderer , Zacuto Lusitano ,
                                              70
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                   Ludovico Settala, che aveva scritto vari testi sulla peste , Ingrassia 74
                   e vari altri cui allude in un passaggio quando parla della «caterva» di
                   opere che aveva consultato.
                       In questi testi, l’eziologia del male doveva ancora molto al modello
                   aristotelico-galenico. Particolarmente chiara è la sintesi offerta da John
                   Henderson sulla trattatistica di prima età moderna; la peste è general-
                   mente ricondotta a «cause primarie» – soprattutto Dio e l’influsso di
                   alcune  congiunzioni  astrali  –  e  a  «cause  secondarie»,  le  esalazioni
                      60  A. Trevisio, De caussis, Natura, Moribus, ac Curatione pestilentium febrium vulgo dic-
                   tarum cum signis, sive pestechiis. Per brevis tractatus, et observatio, Apud Pacificum
                   Pontium, Mediolani, 1588.
                      61  D. P. Sali, De Febre pestilenti Tractatus et Curationes quorundam particularium mor-
                   borum, quorum tractatio ab Ordinarijs Practicis non habetur [...], Apud Ioannem Rossium,
                   Bononiae, MDLXXXIIII.
                      62  Cfr. De peste libri tres opera Jacobi Dalechampii: in lucem aediti [Raimondo Chalino
                   de Vinario auctore], Apud Gulielmum Rovillium, Lugduni, MDLIII, p. 111.
                      63  G. Palmario, De febre pestilenti libri duo in De morbis contagiosis libri septem, Apud
                   Dionysium Du-Val, Parisiis, 1578, p. 405.
                      64  Cardano si occupa di peste in vari trattati, tra cui il De venenis (Apud P. Frambot-
                   tum Bibliopolam, Padova, 1653, p. 116): cfr. A. Corradi, Annali delle Epidemie occorse in
                   Italia dalle prime memorie fino al 1850. Dal 1501 a tutto il 1600, Tipi Gamberini e Par-
                   meggiani, Bologna, 1867, vol. II, p. 58.
                      65  F. Valleriole, Traicté de la peste (1566), che uscì anche in italiano (Mondovì, 1630).
                      66  J. Fernel, De abditis rerum causis libri duo (1542), Lugduni Batavorum, Ex off. F.
                   Hackii, 1644.
                      67  P. van Foreest, Observationes et curationes medicinales: De Febribus Publice Gras-
                   santibus, Apud Franciscum Raphelengium, Lugduni Batavorum, 1588.
                      68  J. Crato von Krafftheim (1519-85), Consilioruum, et Epistolarum Medicinalium,
                   Aubrius, Hanoviae, MDCXIV.
                      69  J. Hernius (Utrecht, 1543-1601), De peste liber, Apud C. Raphelengium, 1600, cap. X.
                      70  R. Fonseca, Del conservare la sanità opera del dottor R.F., A. Sermartelli, Firenze,
                   1603.
                      71  R. Minderer, In librum de Pestilentia, Augustae Vindelicorum, 1619.
                      72  Gatta lo cita come autore in favore del salasso: cfr. De Medicorum Principium Histo-
                   ria, Sumptibus Henrici Laurentij Bibliopolae, Amsterdam, 1637, p. 728.
                      73  L. Settala è autore di De peste et pestiferis affectibus, I. B. Bidellium, Mediolanum,
                   1622, cui sono seguiti Cura locale de’ tumori pestilentiali, che sono il bubone, l’antrace, o
                   carboncolo, & i foruncoli (Milano, 1629) e Preservatione della peste (Brescia, 1630).
                      74  Scrivere sulla peste è opera «di publica utilità, il che fu anco osservato dall’Ingras-
                   sia, e da altri autori che di peste scrissero» (premessa «Al Benegno Lettore», II pag., non
                   num.); sulla sua Informatione del pestifero, et contagioso morbo: il quale affligge et have
                   afflitto questa Città di Palermo […], 1576, rinvio ora a R. Cancila, Salute pubblica e
                   governo dell’emergenza: la peste del 1575 a Palermo, «Mediterranea-ricerche storiche»,
                   n. 37, Agosto 2016, pp. 231-272.


                   n.44                         Mediterranea - ricerche storiche - Anno XV - Dicembre 2018
                                                           ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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