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Candiani (letture)_8 14/12/18 09:32 Pagina 613
A proposito della recente riflessione
sulla storia navale di Richard Harding
DOI 10.19229/1828-230X/4472018
Il volume di Richard Harding, Modern Naval History. Debates and
Prospects, (Bloomsbury, London-New York 2016, pp. 260), conosciuto
e apprezzato specialista inglese, offre un importante analisi dello stato
dell’arte concernente la storia navale, intesa come storia delle marine
da guerra e di tutto ciò che ruota attorno a esse. Una disciplina che,
sebbene abbia ormai circa 130 anni (quasi quanti, come ricorda l’a.,
la storia politica e quella diplomatica), fatica ancora a trovare una
propria autonomia. Harding – pur non svalutando né i forti legami
tra le flotte da guerra e il mondo marittimo, né il fatto che la storia
navale sia, per sua essenza, internazionale – osserva infatti come la
storia navale venga sovente confusa con la storia marittima, intesa
come storia delle marine mercantili, dei traffici sul mare e delle grandi
scoperte ed esplorazioni geografiche, o con una versione “inumidita”
della storia delle relazioni internazionali. Anche l’interesse degli sto-
rici non sempre ha quella genuinità e autenticità necessarie per una
seria indagine in questo campo, cosa che si riflette sul successo acca-
demico della disciplina. Nonostante la storia navale abbia giocato e
continui a giocare una parte importante nel lavoro di ricerca e pur a
fronte di un grande successo di pubblico dopo la fine della Seconda
Guerra Mondiale, essa non si è mai affermata come una maggiore
sottodisciplina a livello accademico, a dispetto della notevole espan-
sione registrata da tutti i sistemi universitari.
Il volume si struttura su tre capitoli, dei quali i primi due risultano
cronologicamente invertiti, perché Harding sceglie di iniziare la pro-
n.40 Mediterranea - ricerche storiche - Anno XV - Dicembre 2018
n.44
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)
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