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464 Miguel Gotor
Questa convivenza forzata tra cattolici e protestanti avveniva nel
segno di una doppia identità. Rusca era suddito svizzero sul piano
civile, ma apparteneva alla diocesi di Como sul piano ecclesiastico, in
quanto dal 1512, alla vigilia dunque della protesta di Martin Lutero, la
Repubblica dei Grigioni aveva annesso la Valtellina e le confinanti giu-
risdizioni di Bormio e di Chiavenna. Di conseguenza la diocesi di Como
era stata divisa in due: il capoluogo lariano e il lago appartenevano al
ducato di Milano in mano agli Spagnoli; la Valtellina, Bormio e Chia-
venna, invece, si trovavano sotto la Repubblica delle Tre Leghe, obbli-
gate a coabitare con una nutrita presenza calvinista.
In particolare, Sondrio aveva circa duemila abitanti ed era il capo-
luogo della Valtellina cattolica ma anche la sede del governatore delle
Tre Leghe dei Grigioni. I riformati erano circa quattrocento persone
divise in tre comunità, quella di Borgo, forte con 250 membri, quella
di Mossini e quella della Valmalenco, con due gruppi principali rispet-
tivamente a Chiesa (una cinquantina di persone) e a Lanzada (un cen-
tinaio). Tali comunità riformate, minoritarie di numero ma influenti sul
piano sociale, resistevano perché da Sondrio, risalendo i passi e le valli,
si poteva raggiungere il capoluogo Coira, la più antica città della
Repubblica delle Tre Leghe, ove non si era ancora persa la memoria di
una missione inquisitoriale nel 1550 di Michele Ghislieri, il futuro Pio
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V, contro il locale vescovo in odore di eterodossia . Per quelle lunghe
strade in salita, innevate di inverno e verdeggianti d’estate, viaggiavano
commercianti e maestri di scuola, ma anche nascosti sotto le balle di
fieno dei carretti, i libri proibiti che propagandavano le nuove idee in
campo religioso.
Gli anni successivi alla dominazione imperiale di Carlo V, che nel
1555 aveva portato alla pacificazione di Augusta con i luterani, furono
caratterizzati da una convivenza improntata sulla ricerca di nuove
forme di tolleranza che includesse anche i calvinisti, rimasti fuori dagli
accordi imperiali. Uno sforzo teso a superare il principio del cuius regio
eius religio, in base al quale l’unica religione praticata doveva coincidere
con quella del principe e ai dissenzienti non restava che chinare il capo
o intraprendere la strada dell’esilio.
Nel 1557 la dieta di Ilanz dispose il riconoscimento delle confessioni
cattolica e riformata nella Repubblica delle Tre Leghe e nei territori sog-
getti con l’ammissione della libertà di coscienza. Si proibiva agli esponenti
delle due confessioni di «schernire o disprezzare per motivi di religione»
l’altra parte e si riconosceva loro la libertà di aderire a una delle due con-
21 Per l’episodio si veda M. Gotor, Santi stravaganti. Agiografia, ordini religiosi e cen-
sura ecclesiastica in età moderna, Aracne, Roma, 2012, pp. 122-142 («1550: da Coira a
Como, l’annus horribilis dell’inquisitore Michele Ghislieri»).
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XV - Dicembre 2018 n.44
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)