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                 ché il cambio di paradigma riguardante le norme di tolleranza, cui
                 abbiamo accennato, avvenne su scala continentale soprattutto per
                 ragioni geopolitiche. In quegli anni, infatti, la Valtellina era tenuta d’oc-
                 chio dalle principali cancellerie europee divise da una faglia non più
                 riconducibile soltanto alla tradizionale frattura tra il fronte confessio-
                 nale cattolico e quello protestante: da una parte, vi erano la Spagna,
                 l’Austria e lo Stato pontificio e, dall’altra l’Inghilterra, la Francia, la
                 Repubblica di Venezia e i Grigioni, impegnati a difendere l’autonomia
                                                                     31
                 delle Tre Leghe dalla volontà di potenza della Spagna . Soprattutto la
                 Serenissima guardava con interesse al destino di queste terre perché
                 Bormio e la Valtellina confinavano direttamente con i domini veneziani
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                 di Bergamo e di Brescia . La Spagna invece aveva tutto l’interesse a
                 tenere libero quel corridoio dalla presenza protestante in modo da ren-
                 dere possibile il collegamento diretto, di merci e di truppe, tra i suoi
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                 domini italiani e quelli nei Paesi Bassi in rivolta .
                    Per queste ragioni, proprio nella piccola Valtellina, metafora in scala
                 ed epicentro di un conflitto confessionale di dimensione europea, la
                 lotta politica e quella religiosa si sovrapposero in modo inestricabile e
                 la soluzione dei conflitti non poté che avvenire seguendo l’esile ma
                 tagliente filo della ragione di Stato. La questione s’inasprì quando si
                 chiarì che la battaglia della riforma protestante sul piano religioso si
                 era identificata progressivamente con quella della causa retica sul
                 piano politico, realizzando una corrispondenza, anche a livello orga-
                 nizzativo e amministrativo, tra i singoli comuni che costituivano lo
                 Stato dei Grigioni e le istanze di autonomia delle diverse comunità pro-
                 testanti, una relazione che conquistò le classi dirigenti locali alla causa
                 del calvinismo.
                    Nel 1600, quando il nuovo governatore milanese Pedro Enríquez de
                 Acevedo conte di Fuentes iniziò la costruzione di un forte militare in




                    31  Sulla Valtellina come snodo politico, diplomatico e militare europeo si rinvia alla
                 raccolta di saggi di A. Borromeo (a cura di), La Valtellina crocevia dell’Europa. Politica e
                 religione nell’età della guerra dei Trent’anni, Mondadori, Milano, 1998 e all’inquadra-
                 mento di S. Externbrink, The Thirty Years’ War in Italy (1628-1659), P. Schröder and O.
                 Asbach (eds.), The Ashgate Research Companion to the Thirty Years’ War, Ashgate, Farn-
                 ham, 2014, pp. 180-181. Sugli opposti «fronti confessionali» e il ruolo del papato, si veda
                 M.A. Visceglia, The International Policy of the Papacy: Critical Approaches to the Concepts
                 of Universalism, and Italianità, Peace and War, in M.A. Visceglia (a cura di), Papato e poli-
                 tica internazionale nella prima età moderna, Viella, Roma, 2013, pp. 50-57.
                    32  Sul  comportamento  della  Repubblica  di  Venezia  nella  vicenda  si  rinvia  a  S.
                 Andretta, La Repubblica inquieta. Venezia nel Seicento tra Italia ed Europa, Carocci,
                 Roma, 2000, pp. 45-70: 51-52.
                    33  L’atteggiamento della Spagna è approfondito da D. Maffi, Confesionalismo y razón
                 de Estado en la Edad Moderna. El caso de la Valtellina (1637-1639), «Hispania Sacra», n.
                 57 (2005), p. 474.


                 Mediterranea - ricerche storiche - Anno XV - Dicembre 2018     n.44
                 ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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