Page 83 - 1
P. 83
Civale (saggi)_3 14/12/18 09:31 Pagina 495
L’eroe bandito. Ribellione, infamia e religione nelle Alpi Valdesi del ’600 495
Se si può havere licencia di pigliar o amassar Giosuè che si trova al Villar
della Perosa, quelli che hanno ammassato Gioan Grasso hanno volontà di fare
anco questa […] e starò pronto a tutti i benigni comandi che li compiacerà
V.A.R. honorarmi perché credo che Giosuè non tornarà più nella valle di
46
Luserna, havendo per la vicinanza ocasione di negociar tutto quel che vole .
La frontiera francese poteva ancora continuare a offrire un flebile
riparo, ma i comandi sul campo piemontesi ormai mostravano di aver
appreso la lezione che anni di guerra asimmetrica condotta dai “ban-
diti” valdesi aveva loro duramente impartito. Laddove i pesanti movi-
menti di truppe erano spesso unicamente efficaci a catturare donne,
vecchi e bambini e di frequente si prestavano a essere bersaglio delle
più agili e flessibili formazioni di insorti, l’adozione di tattiche che
potrebbero essere definite di controguerriglia, affidate a soldati irrego-
lari e a veri e propri sicari prezzolati, poteva rivelarsi assai più effettiva
e minare la fiducia e la sicurezza di coloro che, ricorrendo ad agguati
e attacchi a sorpresa, pure erano a lungo sfuggiti alla persecuzione di
un avversario più forte e numeroso.
L’interessante epistolario del marchese Manfredi di Luserna termina
con quest’ultima informazione su Gianavello. Questi, è risaputo, riuscì
a sottrarsi alla caccia degli sgherri lanciati sulle sue tracce e riparare
di nuovo a Ginevra. Sebbene la leggenda voglia che, in barba a ogni
autorità, avrebbe in seguito visitato più volte la terra natia, il tentativo
di riattizzare il fuoco della rivolta era fallito, ostacolato dall’occhiuta e
reattiva vigilanza sabauda e dalla probabile stanchezza delle popola-
zioni valligiane, infine sorpassato dall’intervento del re di Francia, che
riuscì almeno temporaneamente a rasserenare animi provati da anni
di distruzione e morte.
3. Una storia alternativa
La presenza di Gianavello nelle Valli, sebbene non in territorio pie-
montese, si configura come una circostanza di somma importanza per
la comprensione dei motivi che consigliarono la pubblicazione di
un’operetta così peculiare nel panorama culturale valdese quale Le
Grand Barbe. La medesima constatazione che la copia custodita presso
la Biblioteca Reale di Torino costituisca apparentemente l’unico esem-
plare originale rimasto sembra suggerire che la stampa del pamphlet
46 Le vittime di questi omicidi furono Giacomo Paravino e Giovanni Grasso. Ivi, Lettera
del 17 aprile 1666.
n.44 Mediterranea - ricerche storiche - Anno XV - Dicembre 2018
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)