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dato, nell’estate del 1701, aveva avviato la pianificazione di interventi
in grado di aumentare gli introiti da destinare tanto al rafforzamento
della difesa dell’isola, quanto al sostegno dell’esercito nello Stato di
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Milano .
Fra questi si annovera una riforma dei tribunali, sollecitata dal re
nel marzo del 1701 e ancora rimasta inattuata all’arrivo nell’isola del
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marchese di Villena, nell’estate dello stesso anno . La riforma seguiva
il più ampio progetto concernente l’intero complesso della Monarchia,
e si articolava attorno a due punti fondamentali: la riduzione del
numero degli uffici e l’imposizione di una contribuzione da parte di
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«ministros, oficiales de sus consejos y tribunales» . Per far fronte alla
«notorias e inescusables urgencias de la Monarquia» , si stabiliva l’esa-
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zione di una somma proporzionale al salario percepito da ogni singolo
ministro e ufficiale, da depositare nella cassa della Tesoreria Generale
come «quenta a parte para este donativo» .
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La contribuzione dei componenti degli uffici siciliani era calcolata
in base alle disposizioni che riguardavano tutte le magistrature della
Monarchia, ed era calcolata come segue: i presidenti, governatori e
decani dei Consejos, così come i ministri delle Juntas de aposento y
obras y bosques, avrebbero dovuto versare otto dobloni; i presidenti e
reggenti delle cancellerie, audiencias, Consejo di Navarra, Casa de Con-
tratacion de Siviglia e dei tribunali di Spagna e Italia sei dobloni; i mini-
stri degli stessi tribunali tre e i subalterni e dipendenti uno; i ministri,
componenti delle rimanenti Juntas o Consejos, i segretari e gli ufficiali
maggiori quattro dobloni, gli ufficiali semplici due; i ministri subalterni
e dipendenti uno. Alla contribuzione una tantum proporzionale al sala-
rio percepito si aggiungeva anche la richiesta di una decurtazione del
gasto secreto, ovvero di quella parte di salario versata senza essere con-
tabilizzata, che avrebbe garantito un introito di settemila scudi. Un
provvedimento, questo, che diede origine a un acceso confronto, perché
i titolari, soprattutto gli ufficiali maggiori, lamentarono una eccessiva
così, anche i rapporti fra potere centrale e rappresentanze. In ambito militare, i cambia-
menti cominciarono a essere avviati all’indomani dall’ascesa al trono per trovare una
prima realizzazione nel 1704.
16 Asp, Real Segreteria, Incartamenti, vol. 82, n.n., Copia de la carta del signor duque
de Veragua Palermo 24 marzo 1701. Cfr. anche Ahn, Estado, leg. 1884, n.n., 5 giugno
1701.
17 Rah, ms. 9-3949, cc. 54r-v. Un dispaccio regio inviato nel luglio del 1701 palesa
l’insoddisfazione di Filippo V nell’apprendere che l’ordine di dare cumplimento alla
riforma fosse ancora rimasto inevaso; il sovrano insistette affinché lo stesso fosse ese-
guito inmediatamente.
18 Ivi, c. 61v, 10 maggio 1702.
19 Ibidem.
20 Ibidem.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVI - Aprile 2019 n.45
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)