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Favarò (saggi)_5  19/04/19  17:30  Pagina 115






                   Una Nueva Planta nella Sicilia di Filippo V: riforme militari...  115


                   attraverso l’eliminazione di sacche di illeciti, avrebbero garantito la
                   diminuzione del costo di mantenimento della squadra di galere del
                                                                                     29
                   Regno che, tra il 1701 e il 1703, oscillava da 47.517 a 56.336 scudi .
                   Negli anni successivi, ulteriori disposizioni regolamentarono l’attribu-
                   zione del salario a tutta la gente de cabo, al fine di evitare «fugas y el
                   desorden». La paga doveva essere corrisposta ogni quaranta giorni, per
                   un totale di otto paghe annue, e la responsabilità era assegnata agli
                   ofizios  del  sueldo delle  forze  di  terra.  Quelli  della  marina,  ritenuti
                   superflui, venivano soppressi, in modo da liberare risorse utilizzabili
                                                                             30
                   nell’adeguamento delle strutture fortificatorie e nell’esercito .
                      Come già detto, il timore di un avvicinamento alle coste dell’isola
                   delle flotte inglese e olandese imponeva, infatti, il rafforzamento delle
                   piazzeforti e l’aumento del contingente di fanti e cavalieri. In entrambi
                   i settori, i cambiamenti proposti — avendo alla base l’esperienza matu-
                   rata  in  Francia  —  presentavano  talvolta  elementi  di  discontinuità
                   rispetto alla tradizionale organizzazione militare che dal XVI secolo era
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                   stata adottata all’interno del Regno .
                      Per quanto riguarda le fortificazioni, è interessante sottolineare l’in-
                   fluenza che ebbero nell’isola le opere dell’architetto Sèbastien le Preste
                   de Vauban, fautore della teoria della “difesa anticipata”, che aveva già
                   trovato espressione nella realizzazione della Cittadella di Messina all’in-
                                                                       32
                   domani della rivolta degli anni Settanta del XVII secolo . L’elaborazione
                   teorica di architetti-ingegneri regi, chiamati ad apportare migliorie nelle
                   fortificazioni siciliane, ebbe dunque alla base proprio lo schema vau-
                   beriano delle barricate «parallele», poste davanti ai bastioni, che ripro-
                   ducevano sul terreno figure geometriche poligonali . Ciò nonostante,
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                   il passaggio dall’elaborazione teorica alla realizzazione si scontrò con
                   la cronica carenza di risorse finanziarie e con la necessità di agire con
                   celerità sotto la spinta dell’emergenza. A causa di tali ostacoli, organici




                      29  Ibidem.
                      30  Ags, Estado, leg. 6118, f. 85, Messina 28 luglio 1710.
                      31  Cfr. V. Favarò, La modernizzazione militare nella Sicilia di Filippo II, Quaderni di
                   Mediterranea, n. 10, Palermo, 2009.
                      32  Cfr. S. Bottari, Post res perditas. Messina 1678-1713, EDAS, Messina, 2005. Sulla
                   rivolta di Messina esiste un’ampia bibliografia; per la ricostruzione del quadro politico,
                   si vedano almeno F. Benigno, La Sicilia in rivolta, in F. Benigno, G. Giarrizzo (a cura di),
                   Storia della Sicilia. 1, Dalle origini al Seicento, Roma-Bari, Laterza, 2003; L.A. Ribot Gar-
                   cía, La Monarquía de España y la guerra de Mesina (1674-1678), Actas, Madrid, 2002;
                   Id. La rivolta antispagnola di Messina. Cause e antecedenti (1591-1674), Rubettino, Sove-
                   ria Mannelli, 2011.
                      33  Cfr. A. Cassi Ramelli, Sebastiano le Prestre marchese di Vauban, maresciallo di Fran-
                   cia, Istituto Italiano dei Castelli, Roma, 1966; M. Giuffrè, Vauban e la Sicilia, in M.A. Paci-
                   fico, M.A. Russo, D. Santoro, P. Sardina (a cura di), Memoria, storia e identità. Scritti per
                   Laura Sciascia, Quaderni di Mediterranea, n. 17, Palermo, 2011, tomo I, pp. 358-360.


                   n.45                           Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVI - Aprile 2019
                                                           ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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