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                   Maschile Femminile nel Settecento                               185


                   trapposizione alla D’Épinay, intellettuale con la quale intessé un dialogo
                   e che considerava qualificata interlocutrice, Galiani assunse posizioni
                   che lo portarono non solo a ribadire la inferiorità femminile, ma anche a
                   dare una valenza biologica, naturale a questa inferiorità al di fuori di ogni
                   dialettica  tra  natura  ed  educazione.  Giustamente  Michèle  Crampe-
                   Casnabet ha parlato di paradossi dell’Illuminismo (La donna nelle opere
                   filosofiche del Settecento, in G. Duby, M. Perrot. Storia delle donne in
                   Occidente. Dal Rinascimento all’età moderna, a cura di N. Zemon Davis e
                   A. Farge, Laterza, Roma-Bari 1991, pp. 314-350). La studiosa faceva rife-
                   rimento per mostrare le difficoltà teoriche del discorso femminile alle voci
                   Donna e Uomo nell’ Encyclopédie. La voce Donna nella Enciclopedia fu
                   redatta  da  tre  autori  diversi.  Il  primo,  l’abate  Mallet,  nella  rubrica
                   «Antropologia» rinviava alle voci uomo /femmina /sesso e si chiedeva se
                   l’inferiorità della donna fosse incompatibile con l’uguaglianza dei sessi. Il
                   secondo De Jaucourt nella rubrica «Diritto naturale» sosteneva che, dal
                   punto di vista del diritto naturale, la donna è subordinata al marito ma
                   non in modo irrefutabile, in quanto il matrimonio si basa su un contratto.
                   Il terzo Corsambleu Desmahis, definendo la donna dal punto di vista
                   morale, evocava la grazia, l’ immaginazione, lo scarso raziocinio. La voce
                   Uomo fu distinta anch’essa in quattro parti delle quali tre furono firmate
                   da Diderot: “l’uomo è un essere che sente pensa, riflette”, aristotelica-
                   mente un animale politico, dal punto di vista “naturale” sesso, forza,
                   raziocinio lo distinguono dalla donna. Una delle preoccupazioni del pen-
                   siero illuministico, che influenzò profondamente tutti i generi di scrittura
                   – si veda ad esempio in questo volume il contributo di Fabio Pesaresi
                   sulla letteratura di viaggio – fu nel come ribadire la differenza femminile.
                   Si può accordare grazia e gentilezza alla rappresentazione delle donne
                   anche in contrapposizione alla rudezza maschile, ma prevalentemente in
                   questa miriade di scritti la differenza è sempre più o meno segnata dalla
                   inferiorità che male si concilia con il principio di uguaglianza. La donna
                   è sposa e madre e perciò la sua educazione è cruciale e deve essere stret-
                   tamente controllata. Ma può essere anche cittadina?
                      3) il discorso si allarga a quello della creazione della sfera pubblica e
                   all’accesso  alla  politica.  I  due  saggi  conclusivi  della  prima  parte  del
                   volume investono due temi di grande spessore che attengono alla rela-
                   zione tra maschile e femminile nell’età della rivoluzione francese. Il primo
                   di essi, di Marco Marin, centra il tema della relazione sesso /politica nella
                   pamphlettistica controrivoluzionaria sulla base dello spoglio di due gior-
                   nali “Actes des Apôtres” (1789-1791) e “Journal de la Cour et de la Ville”
                   (1789-1792), in cui personaggi pubblici come Bailly, Marat, Danton,
                   Lafayette, Robespierre vengono stigmatizzati come sessualmente depra-
                   vati, impotenti, libertini che non disdegnano rapporti omosessuali. Così
                   Mirabeau che d’altro canto era autore di scritti di pornografia come pure
                   Saint Just. Contraltare di questa produzione è la pamflettistica di segno
                   politico opposto che aveva investito le grandi cortigiane e in particolare


                   n.45                           Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVI - Aprile 2019
                                                           ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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