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l’età della conquista aragonese e finire sdegnano di accedere al mercato del
nel pieno Cinquecento, quando l’isola libro per procurarsi volumi da con-
è parte integrante della Monarchia sultare e passare di mano.
asburgica. Sin dal Quattrocento i llibreters,
Quella sarda si rivela così una fino al 1492 non di rado di origine
società straordinariamente attenta ai ebraica, sono estremamente attivi,
libri, sin dalla fine del XII secolo, sia nel lavoro di copiatura sia nel-
quando Barisone d’Arborea cerca mo- l’importazione dalle tipografie italiane
naci litterati, in grado di svolgere at- e iberiche, anche se gli acquirenti
tività diplomatiche presso la corte più sofisticati si riforniscono a Bar-
imperiale e la curia papale, conti- cellona o a Valenza, magari con l’au-
nuando nel Trecento, allorché, durante silio di mercanti che, nelle stive delle
il giudicato di Mariano IV d’Arborea, loro imbarcazioni, affiancano i volumi
sono redatti il Codice agrario e la alle più diverse derrate. Non mancano
Carta de logu, presenti diffusamente poi transazioni interne all’isola, sia
dato l’obbligo (sancito proprio da un grazie al mercato dell’usato, soprat-
articolo della Carta) per i curadores, tutto mediante le aste pubbliche, sia
gli amministratori delle province giu- grazie alle donazioni e alle trasmis-
dicali, di possedere copia scritta delle sioni ereditarie. Le conoscenze più
leggi arborensi. Il rapporto con il libro diverse passano così così di mano in
non è, però, solo appannaggio del mano e si diffondono grazie ai libri
mondo del governo. I possessori di de ensenyar e apprendre a scriure,
biblioteche, da quelle più ridotte che posseduti anche da persone di non
possono contare fino a dieci volumi a alto livello sociale; ai messali e ai ri-
quelle imponenti pari a trecento tomi tuali, presenti nella maggioranza delle
e più, sono quanto mai differenti dal chiese, sia pubbliche che private; ai
punto di vista sociale: ecclesiastici, volumi di canto a uso liturgico; agli
medici, giuristi, nobili, mercanti, fun- spartiti di musica da intrattenimento,
zionari, apotecari, mercanti, notai, ar- amata sia da Mariano IV che dall’in-
tigiani e così via. Si scoprono così le fante Alfonso; ai testi di teologia, non
letture dei grandi protagonisti della assenti anche in biblioteche laiche,
vita pubblica sarda – il castigliano ar- soprattutto nel Cinquecento della Ri-
civescovo di Cagliari Antonio Parragués forma; ai testi di omiletica, necessari
de Castillejo o il valenzano arcivescovo ai predicatori per l’elaborazione delle
di Torres Salvator Alepus, il gentiluomo omelie; ai manuali per l’amministra-
Salvator Aymerich, autore di imprese zione del culto e la gestione della
militari al seguito di Carlo V e gover- parrocchia; al Corpus iuris civilis e al
natore di La Goletta dopo la presa di Corpus iuris canonici; ai più diversi
Tunisi del 1535 – ma anche quelle trattati giuridici; alle raccolte di con-
fatte, spesso per motivi legati all’eser- silia, quaestiones, allegationes e de-
cizio della professione, da giudici e cisiones; ai volumi di scienze naturali,
maestri di scuola, commercianti e sa- botanica e farmacologia; ai testi al-
cerdoti, che spesso attingono alle bi- chemici; ai classici, non di rado tra-
blioteche conservate presso le istitu- dotti in modo da essere letti anche
zioni in cui operano, ma che non di- da chi non conosce la lingua latina;
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVI - Aprile 2019 n.45
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)