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Tra pratiche caritative e radicalizzazione dottrinale. Bartolomeo Stella... 21
Ignoto (già attr, a Giulio Romano), Flagellazione, Roma, Basilica di Santa Prassede.
(Crediti fotografici: Bologna, Fototeca Zeri, inv. 73595)
«per esser l’homo cusì purificato in questo mondo che è quasi simile a
li beati, per tanto fa et dice cose come santo et beato. Et non per questo
debbe da li altri esser vituperato, ma honorato anchora se da altri non
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è così ben inteso» .
Gaetano aderì pienamente alla dottrina del domenicano e con que-
sto spirito continuò a dedicarsi alle pratiche del Divino Amore, a testi-
monianza del fatto che da una parte la vita nella confraternita non
impediva l’infiltrazione di idee e dottrine particolarmente controverse,
dall’altra la spiritualità di Battista da Crema non doveva essere poi così
lontana da quella proposta da Vernazza e dai suoi collaboratori. Inoltre,
attraverso l’adesione al pensiero di Battista, Gaetano Thiene e, sulla
sua scia, Bartolomeo Stella intendevano trasformare i loro concreti
impegni caritativi nello strumento per il raggiungimento della perfe-
zione, che doveva realizzarsi non tanto nella pratica assistenziale
quanto nella umiliazione di sé e delle proprie vanità, nell’abbassamento
verso uno status inferiore, quale poteva essere quello del malato incu-
rabile, in linea con quanto sosteneva il frate: «Così debiamo far anchora
49 Battista da Crema, Via de aperta verità, per Gregorio de Gregoriis ad instantia de
Lorenzo Lorio, in Venetia, 1523, p. 156v.
n.45 Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVI - Aprile 2019
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)