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Tra pratiche caritative e radicalizzazione dottrinale. Bartolomeo Stella... 25
periodo veniva istituita anche una confraternita della carità, intitolata
alla Santissima Trinità, per i fedeli che si occupavano dei malati del-
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l’ospedale e delle sue finanze . Fu questo un periodo alquanto con-
vulso della vita dello Stella. I frequenti viaggi a Roma, avvenuti a fine
marzo e poi in luglio, dovevano essere motivati dalle pratiche necessa-
rie per avviare il nuovo istituto. Per questo motivo, prima ancora del-
l’apertura, avvenuta nel 1522, fu nominato massaro, carica equivalente
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a quella di governatore . Inoltre, come avvenne rapidamente, il suo
obiettivo era quello di aggregare l’ospedale, in cambio del pagamento
di un censo annuo, al San Giacomo di Roma, per condividerne vantaggi
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e dispense .
Sempre a Brescia, lo Stella si adoperò per istituire una confraternita
segreta, insieme con altri due membri del Divino Amore romano, Maf-
feo Poncarali e Giovanni Zanetti che in patria erano anche canonici
della cattedrale e, tra il 1520 e il 1521, guardiani agli Incurabili . La
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creazione avvenne nel 1525 grazie a un breve inviato dalla segreteria
del pontefice , anche se molto probabilmente la confraternita era in
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attività già dopo il suo definitivo ritorno in patria: una copia delle bozze
degli statuti è stata trovata tra le sue carte, insieme con un elenco dei
membri dell’oratorio romano, stilato il primo agosto 1524 . Il sodalizio
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prese il nome di Amicizia, che ricorda sia la compagnia degli Amici fon-
data nei primi anni del secolo da Pietro Bembo a Venezia e basata sulla
solidarietà e il reciproco soccorso dei suoi affiliati, in genere letterati e
umanisti , sia la confraternita dell’Amicizia istituita negli anni trenta
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a Cremona da Antonio Maria Zaccaria . Gli statuti bresciani sono
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modellati su quelli del Divino Amore romano. Come per l’istituto cui si
ispirava, l’obiettivo della fondazione, la «causa de tale Amicitia», era
«seminare et plantare la carità in li cori nostri, esortando tutti li amici
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a la vera humilità da la quale precedono tutti li boni costumi» . Gli
otto capitoli procedevano poi a disciplinare la vita del sodalizio, al cui
67 A. Cistellini, Figure della Riforma pretridentina cit., p. 83
68 D. Solfaroli Camillocci, I devoti della carità cit., 288. È possibile ricostruire la storia
dei primi anni dell’ospedale bresciano degli Incurabili attraverso il regesto dei documenti
conservati. Cfr. Asb, ms. 1488, Annali, Incurabili, tomo I.
69 A. Cistellini, Figure della Riforma pretridentina cit., p. 84.
70 D. Solfaroli Camillocci, I devoti della carità cit., pp. 283 e 296-297.
71 Bam, Archivio Silvestri, Carte Stella, ms. 41.
72 Ivi, ms. 28.
73 S.D. Bowd, Swarming with Hermits. Religious Friendship in Renaissance Italy,
1490-1540, in A. Brundin, M. Treherne, Forms of Faith in Sixteenth-Century Italy, Ash-
gate, Aldershot, 2009, pp. 9-31. Cfr. in particolare pp. 16-19.
74 G.M. Cagni, F.M. Ghilardotti, I sermoni di Sant’Antonio Maria Zaccaria, «Archivio
italiano per la storia della pietà», II (1959), pp. 231-283, pp. 245-246.
75 A. Cistellini, Figure della Riforma pretridentina cit., p. 277.
n.45 Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVI - Aprile 2019
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)