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                   Tra pratiche caritative e radicalizzazione dottrinale. Bartolomeo Stella...  29


                   sonaggio scomodo nel quale acrimonia, intransigenza e sospetto erano
                   cresciuti esponenzialmente dopo il sacco di Roma, la loro collabora-
                   zione si interruppe. Nel marzo del 1529, dopo solamente 5 mesi di per-
                   manenza, i teatini veronesi furono richiamati da Carafa a Venezia con
                   il pretesto che la gestione di due differenti case appariva una soluzione
                   antieconomica e una dispersione di risorse umane. È anche possibile
                   che l’ecclesiastico napoletano non avesse voluto aiutare Giberti poiché
                   non considerava positivamente i suoi legami con Ludovico Canossa,
                   come lui vicino alla Francia ma promotore di un rinnovamento dioce-
                   sano basato sul progetto evangelico di Briçonnet e Lefèvre d’Etaples.
                   Prima ancora di chiamare Carafa e i suoi chierici, infatti, Giberti si
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                   stava avvicinando al vescovo di Bayeux , che dal 1524 era a Verona,
                   sua città natale, trasferitosi in occasione della nomina ad ambasciatore
                   di Francesco I presso la repubblica di Venezia. Non l’esperienza teatina,
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                   come pure è stato sostenuto , quanto piuttosto la matrice evangelica
                   e umanistica diveniva quindi il perno della riforma della diocesi vero-
                   nese, che prevedeva la moralizzazione della vita religiosa, la riorganiz-
                   zazione  dei  conventi  e  dei  monasteri,  l’ottimizzazione  dell’apparato
                   burocratico e amministrativo, la costante attenzione alle esigenze dei
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                   fedeli, la realizzazione delle attività pastorali .
                      In questo clima di rinnovamento, nel 1528 Giberti invitò Bartolomeo
                   Stella a Verona dove, a suo giudizio, avrebbe atteso a «migliori opere»
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                   che a Brescia . Attorno al vescovo si andava infatti costituendo un
                   importante gruppo di collaboratori, perlopiù letterati legati alle espe-
                   rienze dello stesso Canossa, che li aveva portati con sé dalla Francia o li
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                   aveva selezionati personalmente . Fu così che, in pochi anni, Giberti si
                   trovò su sponde diametralmente opposte a quelle che andava maturando
                   Carafa, come testimonia l’importante resoconto riportato nel 1532 da
                   un emissario del duca di Mantova che riferiva, accennando al vescovo
                   di Verona, di «questi signori prelati quando nell’animo loro gli entra qual-
                   che mala satisfatione mi pare habbino preso per costume de ritirarsi alle
                   loro chiese a fare il santo et dicono al servitio di Dio contrafacendo il
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                   Chiettino et sua vita sancta» . La testimonianza è importante per com-
                   prendere gli esordi della Gibertalis disciplina e della sua natura evange-


                      92  Su Ludovico Canossa e la sua attività di riforma a Bayeux si veda G. Alonge, Ludo-
                   vico di Canossa cit., in particolare pp. 24-30.
                      93  Cfr. G.M. Monti, Ricerche su Papa Paolo IV cit., pp. 107-133 e A. Prosperi, Tra evan-
                   gelismo e Controriforma. Gian Matteo Gilberti (1495-1543), Edizioni di storia e letteratura,
                   Roma, 2011 (ed. or. 1969), pp. 121 e 124.
                      94  G. Alonge, Ludovico di Canossa cit., pp. 30-40.
                      95  I. Gipponi, Momenti di storia religiosa e culturale cit., p. 260.
                      96  G. Alonge, Ludovico di Canossa cit., pp. 24-26.
                      97  L. von Pastor, Storia dei Papi dalla fine del Medio Evo, 16 voll., Desclée & Co., Roma,
                   1910-1955, vol. IV, p. 746.


                   n.45                           Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVI - Aprile 2019
                                                           ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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