Page 34 - mediterranea 45
P. 34
Vannì (saggi)_1 19/04/19 17:28 Pagina 31
Tra pratiche caritative e radicalizzazione dottrinale. Bartolomeo Stella... 31
infine, era «con monsignor di Salerno [Federico Fregoso] che habbiamo
goduto in Verona insieme col padre don Gregorio Monaco [Cortese] et
con fra Bernardino [Ochino], che fece hieri una predica da convertire
quasi che io non dissi un’anima dannata» 105 , aggiungendo, a proposito
di un delicato ufficio da portare a compimento, che né lo stesso Gual-
teruzzi poteva riuscire nell’opera perché «huomo mondano et carnale,
et meno monsignor Bartholomeo Stella, che è colerico et impatiente» 106 .
Una corrispondenza importante, che contribuisce a svelare la prossi-
mità tra gli ambienti veronesi e la corte del Pole negli anni immediata-
mente successivi alla sua elevazione al cardinalato. Oltre ai personaggi
già menzionati, il segretario di Giberti citava poi nelle sue lettere Tullio
Crispoldi, Pietro Carnesecchi 107 , Michelangelo Buonarroti, Vittoria
Colonna, Gianfrancesco Bini, Giacomo Chizzola, Vincentio Parpaglia,
alcuni dei quali a Verona si erano formati e avevano beneficiato dei favori
del vescovo 108 . Inoltre, in questo stesso periodo lo Stella ebbe modo di
conoscere anche Giovanni Morone, che avrebbe nuovamente incontrato
al concilio di Trento 109 , e Vittore Soranzo il quale, nel 1536, lo nominò
suo procuratore e gli affidò la devoluzione all’ospedale di Brescia dei
benefici della chiesa di Sant’Antonio, di cui era titolare 110 . Una prossimità
che mostra quindi l’importante ruolo avuto dal Giberti e dal suo gruppo
nell’anticipare il tentativo di riforma portato avanti, successivamente, in
maniera radicale e con finalità e obiettivi differenti, dai membri dell’Ec-
clesia Viterbiensis, radunatasi intorno al Pole nel 1541, dopo la morte di
Valdés. In quest’ottica, il Grechetto, uno dei collaboratori di Gian Pietro
Carafa, avrebbe senza appello apostrofato «quella mala semenza del epi-
scopo de Verona morto» 111 , il quale il 5 dicembre 1543, due settimane
prima di morire, si era privato di una pensione annua di 2000 ducati
d’oro per farla assegnare proprio a Reginald Pole, come testimonia una
copia del documento conservato tra le carte di Bartolomeo Stella, a con-
ferma del favore che il bresciano godeva presso i due ecclesiastici 112 .
105 Ivi, f. 167r.
106 Ibidem.
107 Carnesecchi, tuttavia, affermò di aver conosciuto Stella solamente a Verona, nel
1541. Cfr. M. Firpo, D. Marcatto, I processi inquisitoriali di Pietro Carnesecchi (1557-
1567). Edizione critica, 2 voll., Archivio Segreto Vaticano, Città del Vaticano, 1998-2000,
vol. II, p. 29.
108 Per i profili aggiornati dei frequentatori della familia di Giberti e dei membri del
movimento degli «spirituali» si rimanda alle voci di A. Prosperi, V. Lavenia e J. Tedeschi
(a cura di), Dizionario storico dell’Inquisizione, 4 voll., Scuola Normale Superiore di Pisa,
Pisa, 2010.
109 M. Firpo, D. Marcatto, Il processo inquisitoriale del cardinal Giovanni Morone cit.,
vol. I, p. 514.
110 Asb, Documenti Diversi, filza III, s.c.
111 M. Firpo, Riforma protestante ed eresie cit., pp. 110-111.
112 Bam, Archivio Silvestri, Carte Stella, mss. 22 e 23.
n.45 Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVI - Aprile 2019
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)