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I Presìdi di Toscana: forme di lunga durata e mutamenti in un piccolo spazio (1557-1801) 51
processo di intreccio e di connessione tra questo potere militare da un
lato e quello che si può invece chiamare civile dall’altro, laddove con il
primo si intende tutto ciò che concerne la gestione della guarnigione,
l’organizzazione dei confini e tutti i diversi aspetti che rimandano alla
sfera della difesa e amministrazione del territorio; mentre con il secondo
si considerano gli aspetti più specificatamente collegati alle popolazioni
locali e alle attività economiche e di sostentamento delle stesse.
Il potere militare finì per fagocitare quasi completamente il potere
civile: le popolazioni locali vennero lentamente cooptate nel sistema
assistenziale delle guarnigioni, fino a esserne totalmente dipendenti
quando, nel 1801, i Presìdi vennero ceduti a Napoleone Bonaparte e
da quest’ultimo inglobati nel neonato regno d’Etruria. Le informazioni
arrivano in questo caso da un emissario del re d’Etruria, incaricato di
scrivere un prospetto su questo nuovo territorio del neonato regno. Le
parole utilizzate sono inequivocabili:
Eccedeva il bisogno la Truppa, che Guarniva i Presidj. Un male inteso affetto
per quelli Abitanti li teneva lontani dall’industria, e dagli utili esercizj, con arruo-
larli tutti, appena nati, a qualche Corpo di Truppa, assegnandogli un Soldo.
Erano quasi infinite le pensioni, che si pagavano a Vedove, a donne, ed a Persone
di qualunque genere. Appena dodici famiglie si contavano in tutto lo Stato dei
Presdj, che non ripetessero la Sussistenza dalla munificanza del Re, col titolo di
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Militari. Si Sarebbe detto meglio un Campo d’arme, che un Presidio .
Anche l’economia e le politiche economiche vennero dunque pesan-
temente condizionate dalle dinamiche militari e dalle fortune alterne
che i Presìdi ebbero all’interno del sistema imperiale spagnolo prima,
austriaco poi e, infine, napoletano.
Le parole che forse colgono al meglio la situazione amministrativa
dei Presìdi sono state scritte da Ivan Tognarini. Parlando, infatti, della
gestione e dell’organizzazione di questi presìdi militari fissi, chiamati
spesso nei dispacci anche comunemente «Piazze» , Tognarini afferma
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che «l’organizzazione politico amministrativa e militare del sistema delle
fortezze dislocate all’Argentario, a Talamone, a Piombino e, successi-
30 Asf, Segreteria di Gabinetto, 158, n. 7. Il documento è firmato dall’avvocato Filippo
Giannetti e intitolato Prospetto dello Stato dei Presidi di Toscana a tempo dei Governi
Napolitano e Francese, e secondo il Sistema di Riforma, di cui abbisogna in Sequela della
Cessione seguitane a favore di Sua Maestà Lodovico I Re d’Etruria. 10 8bre 1801.
31 Nei documenti conservati presso l’Asn, il termine «Piazza» si alterna in maniera
regolare con «Presidio». Nel periodo borbonico (1734-1801) diventa anzi molto più fre-
quente. Ciò vale sia per i documenti del fondo Asn, Segreteria di guerra e marina, ramo
guerra, buste nn. 14-29, 87, 797-806, quanto per quelli conservati in Asn, Ministero degli
Affari esteri, Stato dei Presìdi (1734-1816), buste nn. 4529-4540 e Asn, Ministero delle
finanze, buste n. 2108-2113, 2564.
n.45 Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVI - Aprile 2019
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)