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D'Onofrio (saggi)_2  19/04/19  17:28  Pagina 57






                   I Presìdi di Toscana: forme di lunga durata e mutamenti in un piccolo spazio (1557-1801)  57


                      Un primo passo avvenne già nel 1737, su suggerimento del conte di
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                   Charny , stretto collaboratore di Carlo di Borbone durante tutta la
                   campagna per la conquista dell’Italia meridionale, il quale sosteneva
                   che la riconferma degli statuti all’interno dei Presìdi di Toscana sarebbe
                   stata dannosa per gli interessi reali. Questo poiché, a suo dire, conce-
                   dere la libertà prevista dagli statuti alle comunità dei Presìdi avrebbe
                   sminuito l’autorità dei governatori e del comandante generale. Il conte
                   individuava poi altri punti critici nel commercio del vino navigato ,
                                                                                     47
                   anch’esso prerogativa delle comunità e, soprattutto, nel non obbligo
                   da parte delle stesse comunità di provvedere a tutto il necessario per i
                   militari di stanza nel Presidio.
                      A questa messa in discussione degli statuti seguì a stretto giro una
                   riforma importante quale l’istituzione, sempre nel 1737, del «fondo di
                   separazione de’ lucri delle piazze e de’ castelli» e, nel 1742, la sua appli-
                   cazione  anche  all’interno  dei  Presìdi.  Riprendendo  le  parole  che
                   Pasquale Maria Liberatore, importante giurista della prima metà del-
                   l’Ottocento, scrive nel suo Introduzione allo studio della legislazione del
                   Regno delle Due Sicilie ,
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                      Le piazze ed i castelli danno molti emolumenti, che si ritraggono dall’affitto
                   delle bettole, de’ giardini e de’ fossi di detti luoghi. Tali lucri si percepivano prima
                   da’ rispettivi governatori e comandanti; ma nel 1737 il Re Carlo ne assegnò loro
                   la terza parte nel regno e la quarta parte in Sicilia, e delle altre porzioni così sepa-
                   rate, ne fece un fondo o sia cassa da gratificare gli uffiziali benemeriti. Giunse
                   questa rendita generale intorno a 90 mila docati l’anno, ne’ due regni e ne’ Presidj
                                                                                    49
                   di Toscana, cosicchè intorno a docati 60 mila s’impiegavano in gratificazioni .
                      In pratica, per i Presìdi, la riforma comportò che le rendite interne
                   alle piazze non vennero più gestite dalle comunità in maniera autonoma,
                   ma passarono al fondo di separazione de’ lucri che, conseguentemente,
                   separò i proventi, riservandosene una parte per le gratificazioni dei sol-



                      46  Manuel Luiz d’Orleans y de Watterville, conte di Charny e I duca di Castellammare è
                   stato il primo capitano generale del Real esercito del regno di Napoli. Fu viceré di Napoli
                   dal 3 gennaio al 12 luglio 1735, durante l’assenza del re Carlo in viaggio verso la Sicilia per
                   essere incoronato a Palermo il 3 luglio dello stesso anno. Si veda G. A. Summonte, Historia
                   della città e regno di Napoli, Napoli, Stamperia di Giuseppe Raimondi, 1750, tomo VI, p. 23.
                      47  Si intende il commercio di vino proveniente dall’estero. Si trattava di un commercio
                   destinato a crescere a seguito degli scontri tra le truppe spagnole e quelle austriache
                   durante la guerra di successione polacca che avevano distrutto gran parte dei vigneti
                   dei Presìdi. Si veda A. Bufardeci, Stato dei Presidi: laguna, peschiere e società dai Borboni
                   al regno d’Etruria (1737-1801), Siena, Università degli studi di Siena, facoltà di lettere e
                   filosofia, 1995, p. 47.
                      48  P.M. Liberatore, Introduzione allo studio della legislazione del Regno delle due Sicilia.
                   Parte seconda, Nuovo Gabinetto Letterario, Napoli, 1832. In particolare, riguardo il fondo
                   di separazione de’ lucri, si vedano le pp. 507-510.
                      49  Ivi, p. 507.


                   n.45                           Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVI - Aprile 2019
                                                           ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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