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Paolo Calcagno
I DRITTI MARITTIMI DI MONACO E VILLAFRANCA
TRA XVI E XVIII SECOLO*
DOI 10.19229/1828-230X/4532019
SOMMARIO: Gli scali portuali di Nizza-Villafranca e di Monaco rappresentavano fin dal Medioevo
una sosta obbligata per gli operatori marittimi che negoziavano nello spazio alto-tirrenico, per
via delle imposizioni doganali (che prendevano il nome di dritti) pretese rispettivamente dai
Savoia e dai Grimaldi sulle imbarcazioni in transito, in cambio dell’organizzazione di una difesa
delle acque in funzione anti-corsara. Col tempo quest’opera di pattugliamento, condotta attra-
verso unità navali anche di dimensioni ragguardevoli, si trasformò in una vera e propria caccia
ai contravventori, che provavano in tutti i modi a sfuggire alla fiscalità delle due enclave strette
tra Francia e Repubblica di Genova, con ripercussioni molto forti sui rapporti tra i principi titolari
dei dritti e le altre potenze europee. Attraverso le carte prodotte dalla cancelleria nizzarda e da
quella monegasca, che scaturiscono dagli attriti tra gli apparati di controllo e gli equipaggi dei
mercantili intercettati, si possono osservare non solo i riflessi del dibattito sul mare
clausum/mare liberum, ma anche molte pratiche marittime legate alla navigazione e al commer-
cio che si svolgevano nel Mediterraneo.
PAROLE CHIAVE: fiscalità, controllo del mare, traffici commerciali, frodi, Nizza-Villafranca, Monaco.
THE MARITIME DUTIES (DRITTI) OF MONACO AND VILLAFRANCA BETWEEN THE 16 th
AND THE 18 th CENTURY
ABSTRACT: Since the medieval period, Nice-Villafranca and Monaco have been crucial ports of call
for ship operators trading in the Tyrrhenian high region, due to the customs duties (which have
been called dritti) demanded respectively by Savoia and Grimaldi from all the transiting ships
in exchange for their commitment to protect them against privateering. This patrolling, carried
out even by the use of sizable ships, became over time a real chase against offenders, who used
to try their best in order to escape the taxation of those two enclaves closed between France and
the Genoese Republic; this behaviour led to major implications for the international relations bet-
ween the principalities entitled to dritti and the other European countries. Through the documents
produced by the two chancelleries of Nice and Monaco, which resulted from the frictions between
the supervisory authorities and the crews of the merchant ships involved, it is possible to observe
not only the reflections of the international debate over mare clausum/mare liberum, but also
several customs and practices linked to Mediterranean shipping and trade.
KEYWORDS: taxation, maritime control, sea trade, frauds, Nice-Villafranca, Monaco.
* Abbreviazioni e sigle utilizzate: Adam = Archives départementales des Alpes-Mari-
times; Anp = Archives Nationales, Paris; Appm = Archives du Palais princier de Monaco;
Ast = Archivio di Stato di Torino; CN = Consolato di Nizza; DV = Droit de Villefranche; m
= mazzo; m a = mazzo d’addizione.
n.45 Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVI - Aprile 2019
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)