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                monastero, alla fine del ’500 (dopo avere abbandonato il rito greco in
                favore di quello latino) era il solo monastero femminile di Rometta .
                                                                                  33
                Esso sopravvisse assai a lungo, essendo ancora in funzione a distanza
                di mezzo secolo dopo le leggi eversive, per poi venire demolito solo al-
                cuni anni dopo la Grande Guerra per far posto ad un plesso scola-
                stico .
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                3. «in Messina fé l’ultima dimora»

                   Chiarite le vicende relative agli istituti religiosi femminili che nei
                secoli ebbero sede a Rometta, è utile far luce sul monastero di Santa
                Maria di Basicò di Messina.
                   Anzitutto, va ritenuta erronea l’indicazione del Buonfiglio, secondo
                il quale la sede del monastero venne ‘inaugurata’ il 25 maggio 1345 .
                                                                                  35


                   33  Nella  più  antica relatio ad limina della  diocesi  di  Messina,  quella  presentata  a
                Roma dall’arcivescovo Antonio Lombardo nel 1594, si legge espressamente: «Rametta.
                Oppidum est sub iurisdictione Messanae ab ea 12 m. passus distans, cultores habet
                2.083, quorum 760 sacra communione vegetati ad huc digni non sunt. Matrix ecclesia
                sub vocabulo Sanctae Mariae certos habet annuos redditus duc. 25, quae sumptibus
                vix  sufficiunt.  Matrix  praeest  archipresbiter,  et  archipresbiter  beneficium  est  valoris
                duc.  30;  16  sacerdotes,  diaconus,  duo  subdiaconi  et  6  in  minoribus  costituti  sunt
                ascripti. Has habet laycorum confraternitates, videlicet alteram sub titulo Sanctae Ma-
                riae de la Iudeca; alteram Sancti Spiritus; alteram Sancti Nicolai, et alteram sub voca-
                bulo Sancti Michaelis Archangeli, quibus nulli sunt certi redditus, sed piorum elaemo-
                sinis  substentantur.  Item  habet  coenobium  Capucinorum,  in  quo  8  fratres  commo-
                rantur. Monialium monasterium sub titulo Annunciationis fundatum est Ordinis Sancti
                Benedicti, 17 moniales continent, certos vero annuos redditus habet duc. 175. Sunt in
                matrici quinque beneficia simplicia de jure patronatus laycorum, quorum pinguius duc.
                16 valorem non excedit» (Aav, Congr. Concilio, Relationes dioecesium, b. 517/A, c. 48r).
                   34  V. G. Scibona, Per la chiesa bizantina, cit., p. 284 e nt. 28. L’archivio di questo
                monastero si trova oggi a Messina, presso il locale Archivio di Stato, Fondo Corporazioni
                religiose soppresse,  e  consta  di  ben  42  pezzi  archivistici  [v.  A.  Seminara (a  cura  di),
                Guida dell’Archivio di Stato di Messina. Indice generale dei Fondi, [s.n.], Messina, 2008,
                p. 43]. Sul punto, v. da ultimo G. Ardizzone Gullo, Il monastero della SS. Annunziata,
                già Santa Maria dei Greci, di Rometta, in F. Imbesi (a cura di), Sicilia millenaria dalla
                microstoria  alla  dimensione  mediterranea,  III  convegno,  «Archivio  Nisseno»,  XII/23
                (2018), pp. 9-44.
                   35  V. supra, nt. 16. Gallo, viceversa, anticipa al 21 maggio 1344 il trasferimento delle
                monache nel nuovo sito (C.D. Gallo, Apparato agli Annali della città di Messina, In Napoli
                MDCCLV, p. 166). In errore è pure D. SANTORO, Monarchia e fondazioni clariane, cit., p.
                162 che scrive: «Nel 1344, dal momento che il monastero non aveva alcuna badessa, fu
                eletta suor Grazia da Calatagirono …», suffragando tale asserzione con il riferimento alla
                perg. 945 del Fondo Messina dell’Archivo Ducal Medinaceli di Toledo. Nel mio precedente
                saggio, infatti, ho chiarito come suor Grazia fu la prima badessa del monastero, sin
                dalla sua fondazione, nel 1313, ad Altavalle. Inoltre, il documento membranaceo citato
                dalla studiosa non è altro che il transunto del 20 febbraio 1343 della lettera con cui
                l’arcivescovo di Messina provvedeva alla elezione della prima badessa, proprio nella per-
                sona di suor Grazia da Calatagirono (v. infra, doc. I).



                Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVIII - Dicembre 2021
                ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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