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L’opera storiografica di Romualdo Giuffrida                      729


                    ho grandi guai, un avvenire di spine, di tribolazioni e peggio… Non ho
                    meritato,  no,  non  merito  d’esser  così  bersagliato  dalla  sorte.  Pochi
                    avranno, come ho fatto io, tentato negli affari fare il bene del Paese, ed
                    ho avuto il mio danno. E né il Paese né il Governo mi hanno corrispo-
                    sto. Or tanto cumulo di guai e di fastidi, di pesi mi toglie la lena perché
                    non vedo risorse».
                       Con la stessa amarezza, se non forse con una maggiore, si sarebbe
                    espresso, se avesse curato la redazione di un suo personale diario,
                    Pietro Tagliavia, costretto contemporaneamente − annota Giuffrida −
                    a fare i conti anche con «gli aumenti verificatisi intorno al 1870 nei
                    prezzi  del  ferro  e  del  carbone;  gli  scioperi  scoppiati  in  Inghilterra
                    nell’epoca in cui la Trinacria acquistava la sua flotta …; l’obbligo im-
                    posto dalla convenzione postale di dover fare costruire due dei suoi
                    piroscafi in Italia dove le costruzioni navali costavano molto di più che
                    in Inghilterra senza contare il maggior tempo abbisognevole alla co-
                    struzione;  l’esiguità  della  sovvenzione  accordata  dal  Governo  alla
                    Compagnia; l’insufficienza del capitale sociale in rapporto all’impor-
                    tanza del materiale acquistato e la necessità conseguente di ricorrere
                    al credito pagando interessi non lievi; le limitazioni creditizie adottate
                    dalla Banca Nazionale e dal Banco di Sicilia; infine gli errori ammini-
                    strativi commessi dagli stessi dirigenti della Trinacria che … Pietro Ta-
                    gliavia confermerà a Crispi».
                       Rubattino fu salvato dall’intervento prima di un gruppo di banche
                    e successivamente di un banchiere svizzero, Rodolfo Hofer, marito di
                    una sua cugina, che assunse la responsabilità del settore amministra-
                    tivo e finanziario. Tagliavia non ebbe la stessa sorte!
                       Dopo essersi impegnato a fondo nella riorganizzazione dei fondi ar-
                    chivistici  trapanesi,  Giuffrida  non  si  aspettava  la  repentina  conclu-
                    sione del suo incarico, al quale era fortemente interessato il suo succes-
                    sore, che, se non aveva alcun titolo per sostituirlo, godeva però di robu-
                    sti appoggi politici e riusciva a ottenere la nomina di reggente. Ricordo
                    la sua delusione e fu allora che Trasselli lo convinse dell’opportunità di
                    dedicarsi  all’attività  scientifica  nel  settore  della  storia  economica  per
                    conseguire la libera docenza. Sono fermamente convinto perciò che il
                    1967 costituisca l’anno svolta nella vita di Giuffrida, orientando decisa-
                    mente la sua attività verso l’impegno scientifico, senza però che quello
                    burocratico ne venisse troppo a soffrire. È proprio allora che egli abban-
                    dona definitivamente la veste del dilettante e si trasforma in uno storico
                    economico di professione, puntando come arco cronologico soprattutto
                    sull’Ottocento siciliano, i cui aspetti politici egli meglio conosceva per i
                    suoi precedenti studi, e che gli consentiva inoltre di continuare le ricer-
                    che del Trasselli, che – come è noto – erano concentrate essenzialmente
                    sui secoli tra Medio Evo ed Età moderna, con qualche sporadica incur-
                    sione nei secoli successivi sino al Risorgimento. Insomma, senza magari




                                              Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVIII - Dicembre 2021
                                                           ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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