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734 Orazio Cancila
e il tormentato percorso iniziale della Camera di Commercio di Pa-
lermo, che costituisce la prima parte del volume Centocinquant’anni
della Camera di Commercio di Palermo (1819-1969), che contiene an-
che contributi di Domenico De Marco, noto storico dell’economia me-
ridionale, Francesco Brancato, Pietro Lauro e Rosario La Duca. La ri-
costruzione delle origini della Camera di Commercio palermitana non
era agevole perché le carte anteriori all’unificazione che si conserva-
vano nell’archivio della Camera sono state interamente distrutte. Giuf-
frida ha potuto quindi lavorare soltanto su quanto è riuscito a reperire
– con un lavoro minuzioso e paziente che ha dato frutti forse insperati
all’inizio – tra le fonti documentario dell’Archivio di Stato e del Banco
di Sicilia. Tuttavia, è riuscito a darci non solo un quadro abbastanza
chiaro ed esauriente dell’attività della Camera, costretta a operare tra
difficoltà finanziarie di ogni genere, ma ha messo in luce alcuni aspetti
scarsamente noti della politica bancaria del governo napoletano nei
confronti della Sicilia, e soprattutto della situazione economica
dell’isola negli anni immediatamente precedenti lo sbarco dei Mille,
che ci pongono dinanzi a nuovi stimolanti interrogativi.
Grazie alle ricerche di Giuffrida sappiamo così di una gravissima
crisi di sovrapproduzione di grano e olio negli anni 1855-57, che per
la politica doganale pervicacemente protezionistica del governo borbo-
nico spinse la borghesia agraria sull’orlo della rovina economica e la
spinse tra le braccia di Garibaldi. Così, egli spiega l’adesione di un
ceto, di principi fondamentalmente conservatori, al «moto liberale che
faceva sperare, con il mutamento del regime politico, nell’avvento di
una nuova politica economica». Tesi indubbiamente suggestiva, ma
che ha bisogno di essere convalidata da ulteriori ricerche – che pur-
troppo non sono state più condotte – perché ripropone il problema dei
rapporti tra motivi economici e motivi politici e spirituali nel Risorgi-
mento italiano, che sembrava ormai superato dopo alcune messe a
punto di Rosario Romeo.
Dello stesso 1969 è il saggio Un episodio di lotta operaia a Palermo
nel 1823 per i «Nuovi Quaderni del Meridione», mentre lo studio Raf-
faele Rubattino e la spedizione dei Mille per la stessa rivista è dell’anno
successivo. Si tratta di assaggi che non avranno seguito negli anni
successivi. Ben diverso è invece lo sviluppo dei saggi del 1970 sulle
vicende industriali del primo Ottocento, che Giuffrida adesso esplo-
rava sulle orme del Trasselli con due interessanti contributi, uno de-
dicato all’industria tessile e l’altro alla cartiera Turrisi. Se il primo uti-
lizzava ampiamente un precedente lavoro di Salvatore Costanza sulla
filanda Adamo di Trapani, il secondo si basa invece su un materiale
archivistico inedito e si può dire che Giuffrida riporta in vita
un’azienda, la cartiera dei fratelli Turrisi sulla cui attività si scono-
sceva tutto, a parte il ricordo della sua esistenza ancora presente a
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVIII - Dicembre 2021
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)