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L’opera storiografica di Romualdo Giuffrida                      733


                       Neppure Rossi però cedeva e, due anni dopo (agosto 1854), conti-
                    nuava a negargli ancora gli emolumenti: «Egli – scriveva al Direttore
                    delle Finanze – dice che non si fa desiderare quando può essere di
                    bisogno, mentre egli non viene mai ad eseguire al Banco la settimana
                    di suo turno … Soltanto quando può interviene una volta al mese e
                    rarissimo due, quando si riunisce il Consiglio del Banco. E per questa
                    riunione sono costretto … investigare … che per il Governatore Nego-
                    ziante non sia giorno di posta o di arrivo o partenza di vapori, locché
                    mi  è  difficile  spesso  saperlo;  ed  infine  non  abbia  egli  fatto  qualche
                    mossa per altre città senza congedo, mentre il servizio del re e del pub-
                    blico deve essere sempre preferito al particolare».
                       Per il burocrate borbonico, cui va tutta la nostra simpatia, se agli
                    impiegati  assenti  dal  servizio  si  sospendeva  la  corresponsione  del
                    soldo, la stessa norma doveva valere anche per Florio: «ed io perciò
                    sotto la mia responsabilità o contro la mia coscienza non ho potuto
                    attestare  ciò  che  non  è  vero».  Esistevano  però  ragioni  politiche  che
                    consigliavano l’uso dei due pesi e delle due misure: nei mesi prece-
                    denti, don Vincenzo aveva aiutato il governo in gravi difficoltà finan-
                    ziarie a evitare una onerosa intermediazione dei Rothschild, i celebri
                    finanzieri ebrei, dei quali nel 1859 egli avrebbe poi assunto la rappre-
                    sentanza  siciliana.  E  perciò  era  meritevole  di  ogni  comprensione,  a
                    parte il fatto che – per il prestigio di cui godeva – il suo coinvolgimento
                    in qualità di Governatore Negoziante nell’attività del Banco contribuiva
                    a ispirare una maggiore fiducia nella clientela dei depositanti, indipen-
                    dentemente dalla sua effettiva partecipazione ai servizi. E poi – rilevava
                    Cassisi in una lettera confidenziale al Direttore delle Finanze, supe-
                    riore diretto del Rossi – per un onorario di appena 216 ducati l’anno
                    non si poteva costringere «un negoziante di primo rango» ad abbando-
                    nare «i molteplici affari del suo commercio per consumare tutte le ore
                    del servizio nel Banco». Né Florio né altri del suo calibro si sarebbero
                    prestati. Del resto, a Napoli il Banco si comportava con molta elasticità
                    nei confronti dei Governatori: elasticità che il Cassisi chiedeva si adot-
                    tasse  anche  a  Palermo  con  Florio.  E  fu  così  che  la  «caparbietà  e
                    l’asprezza» del Rossi, «sotto ogni altro riguardo distinto funzionario»,
                    dovettero  piegarsi  alle  esigenze  della  politica  e  Florio  ottenne  final-
                    mente  i  desiderati  certificati  di  servizio,  necessari  per  il  pagamento
                    degli emolumenti, a patto che in futuro fosse presente «nel suo turno
                    al Banco, fosse pure per breve tempo».
                       Questo saggio di Giuffrida è interessante anche perché per la prima
                    volta egli entrava a contatto con Florio: apriva cioè un filone di ricerca
                    che avrebbe percorso a lungo negli anni successivi e che, a ragione,
                    oggi lo colloca tra gli storici più accreditati della famiglia Florio.
                       Fanno corona in questi anni, ai saggi e ai volumi di storia bancaria,
                    alcuni contributi di vario argomento. Del 1969 è il saggio sulle origini




                                              Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVIII - Dicembre 2021
                                                           ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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