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Ricordando Carmelo Trasselli                                     213


                    dell’economia, finanze pubbliche e fiscalità, malattie ed epidemie, e così
                    via. Una storia la cui scala cronologica era la lunga durata (sei o sette
                    secoli al minimo fra medioevo ed età moderna, grazie all’aiuto, a partire
                    dal 1966, dell’amico Henri Bresc, che si lasciò convincere a raggiungermi
                    a Palermo) e quella geografica, la Sicilia nel Mediterraneo.
                       Una storia anche, lo dobbiamo dire, che era aperta a tutte le solle-
                    citazioni nuove dell’epoca: penso in particolare, al clima (legato per lui,
                    fra l’altro, alla storia dello zucchero in Sicilia) e ai villaggi abbandonati
                    (da cui la formazione del Gruppo di archeologia medievale e gli scavi
                    di Brucato e Calatamet). Per lo studio di tutte queste tematiche, scoprii
                    molto presto, grazie ai suggerimenti di Carmelo Trasselli, che la Sicilia
                    disponeva di risorse archivistiche di una ricchezza eccezionale, e che
                    permettevano di risalire di due o tre secoli più in là nel tempo rispetto
                    agli archivi francesi.
                       Ho ripetuto durante questi primi anni con lui la stessa esperienza
                    che avevo fatto con Braudel nel 1958-60. Ero stato il primo e l’ultimo
                    studente a fare sotto la sua direzione [effettiva, ma non ufficiale, per-
                    ché i professori di istituzioni come l’École Pratique des Hautes Études
                    o il Collège de France non ne avevano il diritto, riservato ai professori
                    delle Università] una tesi di laurea, pubblicata dopo come se fosse un
                    dottorato di ricerca – un titolo che non esisteva ancora in Francia. Nel
                    caso  di  Carmelo  Trasselli,  io  fui  in  un  certo  modo  il  primo  giovane
                    studioso, per lo più straniero, a trarre vantaggio dai suoi consigli: il
                    suo primo vero "allievo", si può dire, pure se lui ebbe l’eleganza e la
                    generosità di trattarmi sempre alla pari, e diventò anche, quando mi
                    stabilii con i miei a Palermo, nel gennaio 1965, un amico di famiglia:
                    gli piaceva la presenza di bambini piccoli intorno a lui.
                       Ho contratto durante questi anni verso di lui un debito importante,
                    che purtroppo la sua morte prematura non mi ha permesso di ripagare
                    come avrei tanto desiderato. Posso solo ricordare, al di fuori delle no-
                    stre lunghe discussioni la pubblicazione nelle Annales ESC (1973, 1)
                    della traduzione del suo bellissimo articolo Du fait divers à l’histoire
                    sociale. Criminalité et moralité en Sicile au début de l’époque moderne,
                    e  della  mia  recensione  della  versione  portoghese  delle  sue  ricerche
                    sullo zucchero, Sumario duma historia do açucar siciliano. Purtroppo
                    la  sua  chiamata  all’Università  di  Messina  venne  (ingiustamente)
                    troppo tardi nella sua carriera per dargli la possibilità di fare approfit-
                    tare, come l’ha fatto per Giovanna Motta, un numero più numeroso di
                    giovani ricercatori della sua esperienza, della sua conoscenza degli ar-
                    chivi siciliani e dei suoi consigli.
                       Da parte mia, mi prometto oggi di fare, per saldare una parte del
                    mio debito verso di lui. ciò che ho fatto negli ultimi anni per Gino Luz-
                    zatto, Federico Chabod, Carlo Maria Cipolla, Ruggiero Romano, Alberto




                                                 Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIX - Aprile 2022
                                                           ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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