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Ricordando Carmelo Trasselli                                     215


                    legato alle correnti vive della cultura, dagli indirizzi di pensiero matu-
                    rati nelle grandi direttrici attuali della ricerca storica a livello interna-
                    zionale. Di fatto, molti di questi testi nacquero in occasione di confe-
                    renze tenute a Parigi dall’autore ovvero come suoi contributi a riviste
                    scientifiche e a raccolte di studi francesi: ma la riprova più autentica
                    del carattere aperto e non provinciale della storiografia di Trasselli si
                    ha nella qualità e nel contenuto dei temi e delle questioni affrontate.
                       Il volume si colloca nel quadro di quella nuova visione della storia si-
                    ciliana che è emersa negli ultimi anni dalle ricerche e dalla meditazione
                    storiografica di un gruppo sempre più autorevole  di studiosi giovani e
                    non più giovani, soprattutto siciliani ma non siciliani soltanto. In aperta
                    e talora polemica contrapposizione alla storiografia ottocentesca di ispi-
                    razione risorgimentale, queste indagini hanno messo in discussione  la
                    tradizionale esaltazione dell’età normanno-sveva come culmine di tutta
                    la storia isolana; e con essa anche le ricostruzioni amariane della Sicilia
                    musulmana e della rivolta popolare del Vespro.
                       Si tratta di una operazione intellettuale assai complessa, e merite-
                    vole di attenta valutazione anche sul piano storiografico: a mostrarlo
                    basta ricordare le sotterranee connessioni di questi indirizzi polemici
                    e innovatori con una storiografia di indubbia impronta risorgimentale
                    e laica come quella crociana, che anch’essa vide l’età di Ruggero e di
                    Federico e la successiva rottura dell’unità meridionale in termini assai
                    diversi da quelli dominanti nella storiografia «sicilianista». Di fatto, an-
                    che Trasselli è persuaso che nell’età sveva la Sicilia conobbe un serio
                    regresso economico e demografico: e a riprova adduce elenchi di loca-
                    lità abbandonate, e testimonianze impressionanti di arretratezza, dalle
                    abitazioni, che fino al XV secolo sembra siano state per la maggioranza
                    semplici pagliai, alle paurose condizioni igieniche, alla assenza, fino ai
                    primi del Cinquecento, di armi da fuoco.
                       Il superamento di questi livelli è l’indice di quel generale progresso
                    che Trasselli riconosce nel corso del XVI secolo, e che gli consente di
                    parlare di un «Rinascimento siciliano», come diffusione non solo di cul-
                    tura e di più raffinate abitudini di vita nei ceti superiori, ma anche
                    come fenomeno più largo che investe il costume e l’esistenza materiale
                    delle grandi masse. Allora si avviò quello sviluppo demografico che dal
                    mezzo milione di abitanti del primo Cinquecento porterà ai 2,4 milioni
                    che  si  registreranno  tre  secoli  e  mezzo  dopo,  alla  formazione  della
                    unità d’Italia. Uno sviluppo che del resto si accompagnerà a un netto
                    peggioramento del regime alimentare medio, nel quale si registrerà la
                    sparizione delle abbondanti diete carnee testimoniate invece nei secoli
                    dell’«uomo raro»; e che anche a livello di costume e vita civile lascerà
                    sussistere molto dell’antico retaggio. Margini larghissimi all’arbitrio e
                    alla  congiunta  insicurezza  di  diritti  e  delle  persone  resteranno  ad




                                                 Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIX - Aprile 2022
                                                           ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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