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Rosario Romeo
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                Tenenti e Aldo de Maddalena e che dovrei fare fra poco per Ugo Tucci,
                che ci ha lasciato pochi mesi fa: studiare in modo approfondito e pub-
                blicare il carteggio delle lettere scambiate con Fernand Braudel, ormai
                depositata presso la Biblioteca dell’lnstitut de France dalla vedova del
                grande storico, che ha dedicato quasi dieci anni a classificare e inven-
                tariare tutta la corrispondenza personale e scientifica ricevuta e inviata
                da suo marito fra la fine del 1918 e novembre 1985, data della sua
                morte. Vi sono conservate 73 lettere che coprono gli anni 1969-1983
                (cioè gli anni delle Settimane di Prato), fra le quali 8 di Vincenzo Tusa
                dopo la morte di Trasselli, più il testo di Braudel su di lui. Permettono
                di mettere in evidenza il posto occupato da Carmelo Trasselli e il ruolo
                da lui giocato all’interno di questa galleria di corrispondenti, colleghi,
                amici e informatori italiani di Braudel nel periodo che ha corrisposto sia
                alla preparazione della seconda edizione del suo libro sul Mediterraneo,
                e poi dei tre volumi su Civiltà materiale, economia e capitalismo. Sono
                stati reti di questo tipo a sostenere e rendere possibile, a partire degli
                anni 1950, l’internazionalizzazione della ricerca storica e la sua coope-
                razione feconda colle altre scienze sociali: Carmelo Tasselli vi ha tenuto
                la sua parte, di primo piano, che meritava.


                Rosario Romeo, PREFAZIONE AL VOLUME
                “SICILIANI TRA QUATTROCENTO E CINQUECENTO”
                                                                    52

                                                       DOI 10.19229/1828-230X/54142022

                   Per lo studio di un’epoca nella quale i documenti atti alla costru-
                zione di serie quantitative soddisfacenti sono disponibili solo in misura
                e in casi assai limitati, la via regia della indagine storiografica resta
                quella «tradizionale» della ricerca documentaria minuta e serrata, volta
                a mettere in valore e a raccordare la congerie di testimonianze che
                emergono dalla documentazione letteraria, giuridica, artistica, fiscale
                o anche archeologica. Ma che questo non debba intendersi come mero
                ritorno  ai  metodi  eruditi  di  un  tempo,  così  proclivi  ad  affastellare
                senz’ordine  dati  e  informazioni,  è  dimostrato  brillantemente  dagli
                scritti raccolti in questo volume. Carmelo Trasselli ha posto infatti la
                sua  incomparabile  conoscenza  della  documentazione  siciliana  del
                tardo Medioevo e della prima età moderna al servizio di una tematica
                sostenuta da una rigorosa e moderna impostazione storiografica, che
                trova il suo filo conduttore in problemi attualissimi del pensiero e della
                ricerca. Sono problemi nati da una ricerca e da una meditazione au-
                tonoma  ma  alimentati,  come  è  proprio  di  ogni  lavoro  intellettuale


                   52  C. Trasselli, Siciliani tra Quattrocento e Cinquecento, Intilla, Messina, 1981.



                Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIX - Aprile 2022
                ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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