Page 47 - 1
P. 47

Tra due diaspore: ebrei levantini ed egiziani in Italia (1948-1957)   47


                       All’indomani dell’Unità d’Italia, mentre il Levante e soprattutto le
                    coste nordafricane – egiziane e tunisine – si accingevano a divenire
                    meta di una nuova e profondamente diversa emigrazione italiana, i
                    legami tra l’Italia e le collettività ebraiche levantine, nominalmente ita-
                    liane, apparivano insidiati dalla crescente influenza politica, culturale
                    e, soprattutto, linguistica francese, enormemente accresciutasi nelle
                    comunità ebraiche del bacino del Mediterraneo grazie all’opera educa-
                    tiva e filantropica dell’Alliance Israélite Universelle . Ciò nonostante,
                                                                      15
                    una componente non marginale dell’ebraismo levantino ottomano ed
                    egiziano continuava a guardare al nostro Paese come al proprio riferi-
                    mento nazionale e culturale, anche se sempre meno persone utilizza-
                    vano l’italiano come principale “lingua franca”, sostituita dal francese.
                    In questa situazione, i vari governi italiani che si succedettero mostra-
                    rono «un qualche interesse […] per il benessere di queste comunità»,
                    mentre  i  rapporti  consolari  da  Salonicco,  Costantinopoli,  Smirne,
                    Aleppo e Alessandria descrivevano immancabilmente tali collettività
                    attraverso «immagini di prosperità, successo e tranquillità», giudican-
                    dole  elementi  che  contribuivano  al  prestigio  italiano  nel  Vicino
                    Oriente .
                            16
                       L’attenzione dei governi di Roma si accentuò, anzi, nei primi anni
                    del Novecento e, ancor di più, all’indomani del primo conflitto mon-
                    diale, allorché l’Italia, forte del controllo del Dodecaneso e dell’impor-
                    tante comunità ebraica di Rodi, cercò di sviluppare una propria “poli-
                    tica sefardita”, capace di far concorrenza all’egemonia francese sulle
                    comunità ebraiche del Levante e di proporsi come alternativa ai pro-
                    getti sionisti supportati dai britannici .
                                                         17


                       15  Sulla storia dell’Alliance cfr. A. Rodrigue, French Jews, Turkish Jews: the Alliance
                    Israelite Universelle and the Politics of Jewish Schooling in Turkey, 1860-1925, Indiana
                    University Press, Bloomington, 1990; A. Kaspi (ed.), Histoire de l’Alliance israélite uni-
                    verselle de 1860 à nos jours, Coli, Paris, 2010; G. Bensoussan, L’Alliance Israelite Uni-
                    verselle, (1860-2020): Juifs d'Orient, Lumières d'Occident, Michel, Paris, 2020.
                       16  A. Molho, Ebrei e marrani fra Italia e Levante ottomano, cit., p. 1037. Sulla diffu-
                    sione del francese in sostituzione dell’italiano come principale lingua di comunicazione
                    intercomunitaria nell’ultimo quarto del XIX secolo, con particolare riferimento all’Egitto,
                    cfr. A. Gorman, The Italians of Egypt: Return to Diaspora, in Id., S. Kasbarian (eds.),
                    Diasporas of the Modern Middle East: Contextualising Community, Edinburgh University
                    Press, Edinburgh, 2015, pp. 138-170, a p. 145.
                       17  Sull’ebraismo rodiota cfr. E. Fintz Menascé, Gli ebrei a Rodi. Storia di un’antica
                    comunità annientata dai nazisti, Guerini, Milano, 1992; S. Nezri-Dufour, Gli ebrei a Rodi
                    sotto l’occupazione italiana, «Italianistica ultraiectina», 7 (2012), pp. 53-61. Paradossal-
                    mente gli ebrei rodioti, anche dopo l’annessione definitiva del Dodecaneso all’Italia, av-
                    venuta nel 1924, si diressero molto raramente verso la Penisola, preferendo altre desti-
                    nazioni: in particolare il Congo belga dove, attorno al 1940, si trovavano oltre duemila
                    ebrei provenienti da Rodi. Su questo particolare flusso migratorio cfr. A. Morelli, Les
                    Juifs Italiens et la Belgique, «Los Muestros», 1 (1993), pp. 105-109, a p. 106; D. Miccoli,


                                                 Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIX - Aprile 2022
                                                           ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
   42   43   44   45   46   47   48   49   50   51   52