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56 Paolo Zanini
Questo flusso, di carattere politico, che vide i comunisti egiziani
costretti alla via dell’esilio verso l’Europa, dopo aver raggiunto l’acme
nel 1949-1950, continuò a ritmo meno serrato per tutta la prima metà
degli anni Cinquanta. Esso fu, d’altra parte, affiancato da una più ge-
nerale emigrazione ebraica dall’Egitto, che dopo l’ondata del 1948-
1949, diretta soprattutto verso Israele, proseguì con un andamento
meno impetuoso, indirizzandosi piuttosto verso i paesi dell’Europa oc-
cidentale. Si trattava ora di partenze abbastanza ordinate, di individui
e nuclei familiari molto spesso benestanti che lasciavano liberamente
il Paese, portando con sé beni più o meno ingenti, mentre alcuni epi-
sodi, verificatisi durante le ultime fasi del potere monarchico e l’avvio
del nuovo corso militare, sembravano testimoniare il momentaneo
reinserimento degli ebrei all’interno della società egiziana. Nonostante
questi segnali, che riaccesero la speranza circa una possibile, futura
normalizzazione della situazione, non vi è dubbio che alla base di tale
emigrazione vi fossero i timori per l’avvenire diffusi in buona parte
della comunità ebraica di fronte all’instabilità politica del biennio
1951-1952 e alla torsione autoritaria degli anni seguenti e, più in ge-
nerale, di fronte alla percezione che l’epoca d’oro dell’ebraismo egi-
ziano fosse ormai per sempre tramontata .
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La crisi del 1956: l’Italia di fronte all’esodo di massa
Non è possibile in questa sede ripercorrere gli eventi che portarono
alla crisi di Suez del 1956 e alla conseguente seconda guerra arabo-
israeliana . Per il nostro discorso basterà ricordare che, in risposta
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all’attacco anglo-franco-israeliano del 29 ottobre 1956, il governo egi-
ziano adottò misure estremamente dure contro la comunità ebraica
Jews and Their Compatriots in Quest of Revolution, Lynne Rienner Publisher, Butler
(CO), 2011. Per quanto riguarda il ruolo degli ebrei italiani e i contatti con il Pci nella
nascita del comunismo egiziano e circa l’identificazione di Marcel Israel con Marcello
Leoni, cfr. G. Valabrega, Note sulla partecipazione di italiani ai movimenti antifascisti in
Egitto negli anni trenta e quaranta, «Italia Contemporanea», 203 (1996), pp. 293-304.
39 Circa la modificazione di queste dinamiche emigratorie e le motivazioni ad esse
sottese cfr. M. Laskier, Egyptian Jewry under the Nasser Regime, cit., pp. 577-578; J.
Beinin, The Dispersion of Egyptian Jewry, cit., pp. 71, 75, 81; D. Miccoli, Histories of the
Jews of Egypt, cit., pp. 167-169.
40 La produzione storiografica sulla crisi di Suez è sterminata. Tra i numerosi titoli
si rimanda al classico W.R. Louis, R. Owen (eds.), Suez 1956. The Crisis and its Conse-
quences, Clarendon Press, Oxford, 1989, e, per quanto riguarda la posizione dell’Italia,
a G.P. Calchi Novati, Il canale della discordia: Suez e la politica estera italiana, Quattro
Venti, Urbino, 1998; L. Riccardi, Tra Stati Uniti ed Egitto: Fanfani e la crisi di Suez,
«Nuova Storia contemporanea», 13, 6 (2009), pp. 81-98; G. Vedovato, La crisi di Suez del
1958, «Rivista di Studi politici internazionali», 77, 4 (2010), pp. 547-571.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIX - Aprile 2022
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)