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Tra due diaspore: ebrei levantini ed egiziani in Italia (1948-1957)   61


                    alcuni parlamentari d’area laica. Tra questi assai attivi furono il radicale
                    Bruno Villabruna e il repubblicano Randolfo Pacciardi, che già nel di-
                    cembre 1956 presentarono due interrogazioni parlamentari per stigma-
                    tizzare il fatto che il governo del Cairo, all’interno di una generale poli-
                    tica antieuropea e anti-italiana, avesse compiuto una discriminazione
                    tra gli stessi cittadini italiani, colpendo in modo particolare gli ebrei e
                    introducendo, dunque, una differenziazione che, basata sull’apparte-
                    nenza religiosa, appariva del tutto in contrasto con gli ordinamenti della
                    Repubblica: motivo per cui chiedevano al governo di riferire su quanto
                    le autorità diplomatiche e consolari in Egitto avessero fatto per evitare
                    simili provvedimenti . Benché sia molto difficile rispondere compiuta-
                                        55
                    mente a tale domanda, sembra di poter affermare che, nel caso degli
                    ebrei d’Egitto cittadini italiani, l’atteggiamento delle autorità italiane fu
                    complessivamente assai simpatetico, giacché tanto i rappresentanti di-
                    plomatici e consolari in Egitto quanto i vertici del ministero degli Esteri
                    cercarono, per quanto possibile, di impedire o limitare i provvedimenti
                    persecutori del governo del Cairo . Al tempo stesso, come già rilevato,
                                                    56


                       55  Cfr. Atti parlamentari, Camera dei deputati, II legislatura, seduta del 6 dicembre
                    1956, p. 29649, https://www.camera.it/_dati/leg02/lavori/stenografici/sed0505/sed
                    0505.pdf; seduta del 21 dicembre 1956, p. 3053, https://www.camera.it/_dati/leg02/
                    lavori/stenografici/sed0512/sed0512.pdf. Circa il successivo impegno di Pacciardi nel-
                    la lunga querelle per rivendicare i beni rimasti in Egitto degli ebrei italiani esuli in Italia
                    o altrove, cfr. la lettera a Isacco Modiano, del 29 gennaio 1957, d’autore incerto, e la
                    missiva inviata da Piperno a Donati il 4 febbraio 1957, in Archivio Ucei 1948-1956, b.
                    147, fasc. 43-12 Elenco dei beni italiani sequestrati in Egitto, s.f. Corrispondenza varia.
                       56  A questo proposito appare di particolare interesse quanto poteva scrivere, l’8
                    gennaio 1957, il direttore generale del ministero degli Esteri, Alberto Rossi Longhi, a
                    Dino Philipson, allora membro della rappresentanza italiana presso l’Osce, che aveva
                    sollecitato  il  suo  interessamento  per  la  situazione  degli  ebrei  italiani  in  Egitto:  «Ti
                    posso assicurare che la loro situazione ha fatto oggetto del nostro più vivo interessa-
                    mento, non soltanto attraverso istruzioni inviate a Fornai [Giovanni, ambasciatore al
                    Cairo dal 1955 al 1961] ma anche per mezzo di un passo da me compiuto presso
                    questo Ambasciatore di Egitto al quale ho rimesso un memorandum richiamando la
                    sua più seria attenzione sulla gravità dei fatti da noi denunciati […]. Ho aggiunto che
                    il Governo italiano non può ammettere alcuna discriminazione a danno di cittadini
                    italiani in relazione alla religione da essi professata […]. Consideriamo pertanto come
                    inammissibile l’espulsione dei cittadini italiani sotto la generica accusa di “attività
                    sionista” senza che di essa venga indicata alcuna prova. Come vedi dato che purtroppo
                    non è più di uso ricorrere a mezzi più drastici come si faceva nei buoni tempi antichi,
                    abbiamo fatto tutto quanto ci era possibile per indurre il Cairo alla ragione. E conti-
                    nueremo!», in Archivio Ucei 1948-1956, b. 146, fasc. 43-11 Espulsi dall’Egitto a causa
                    del conflitto del 1956, s.f. Varie. Sulla posizione di Rossi Longhi all’interno delle dina-
                    miche politiche italiane, in relazione alla crisi di Suez cfr. G.P. Calchi Novati, Il canale
                    della discordia, cit., pp. 66-67. Sull’azione del corpo diplomatico e consolare in Egitto
                    in difesa degli ebrei italiani, e in particolar modo dei quarantasei in un primo tempo
                    internati con l’accusa di svolgere attività filoisraeliane, cfr. anche la risposta del mi-
                    nistro degli Esteri Gaetano Martino, del 15 gennaio 1957, alla già ricordata interro-


                                                 Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIX - Aprile 2022
                                                           ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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