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58 Paolo Zanini
situazione il governo italiano potenziò i collegamenti marittimi tra i
due paesi, che divennero una delle modalità più rapide e sicure per
lasciare l’Egitto .
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Per quanto riguarda più specificamente gli ebrei del Paese norda-
fricano, infine, bisogna tener presente che, come più volte ricordato,
non pochi godevano, o avevano goduto, della cittadinanza italiana o
dello status di protetti italiani, mentre anche tra coloro che avevano
una diversa nazionalità e tra gli apolidi numerosi potevano vantare
parenti e congiunti di nazionalità italiana. Questo insieme di motiva-
zioni spiega perché l’Italia fu una destinazione rilevante per gli ebrei
d’Egitto nel 1956-1957, sia per quanto concerne il loro insediamento,
sia, soprattutto, come snodo di transito verso altre mete, a cominciare
dalla vicina Francia, dallo Stato d’Israele e dal Brasile .
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Il primo gruppo di circa duecentocinquanta profughi ebrei giunse
in Italia a fine novembre, a bordo della nave Achilleus che, dopo aver
fatto scalo a Brindisi, approdò a Venezia, seguita a distanza di pochi
giorni dall’Esperia . L’arrivo dei rifugiati, tra cui erano numerosi i cit-
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tadini italiani, attirò la simpatetica attenzione delle autorità locali e
delle istituzioni assistenziali, interessò l’opinione pubblica italiana e
determinò, almeno in un primo momento, un’ondata di simpatia, che
emerse con evidenza in alcuni articoli giornalistici pubblicati nel
44 Su queste dinamiche vedi J.J. Visconti, Un’integrazione fallita? La partenza degli
italiani dall’Egitto nel secondo dopoguerra, «ASEI. Archivio Storico dell’Emigrazione Ita-
liana», 14 (2018), pp. 83-95, a pp. 89-91. Circa il potenziamento dei trasporti navali cfr.
anche il verbale della Commissione interministeriale riunitasi al Viminale il 18 dicembre
1956 per far fronte al concomitante afflusso di profughi dall’Ungheria e dall’Egitto, in
Acs, Pcm, Gab, Affari Generali 1959-1961, 2.3/59993, s.f. 1.6 Assistenza profughi. Pro-
fughi dall’Egitto. Varia.
45 A questo proposito sembra interessante sottolineare come il 12 gennaio 1957 un
documento del Joint indicasse in 2324 i profughi ebrei giunti via mare in Italia, a fronte
dei 1995 arrivati in Francia e dei 291 giunti al Pireo, in Archivio Ucei, 1948-1965, b.
146, fasc. 43-11 Espulsi dall’Egitto a causa del conflitto del 1956, s.f. Relazioni di carat-
tere generale e documentario. E questo benché, come è noto, la Francia esercitasse ben
altra attrattiva sulla maggior parte degli esuli, soprattutto per ragioni linguistiche. A
questo proposito cfr. A. De Aranjo, En France ou en Grande-Bretagne? Les réfugiés Juifs
d’Égypte en 1956, «Archives Juives», 47, 1 (2014), pp. 132-145; Id., L’Accueil des Réfu-
giés d’Egypte en France et leur Réinstallation en Région Parisienne 1956-1960, in C. Zyt-
nicki (ed.), Terre d’exil, terre d’asile. Migrations juives en France aux XIX e et XX e siècles,
Éditions de l’Éclat, Paris, 2010, pp. 132-147. Sulla centralità di Israele e Brasile, ac-
canto alla Francia, per il reinsediamento degli ebrei d’Egitto di nazionalità italiana cfr.
il «Bollettino» del Central Registry of Jewish Losses in Egypt, del 9 giugno 1959, in Ar-
chivio Ucei, 1948-1965, b. 147, fasc. 43-12 Elenco dei beni italiani sequestrati in Egitto,
s.f. Bollettini.
46 Sull’arrivo dell’Achilleus a Brindisi cfr. le due relazioni senza data e senza autore
presenti in Archivio Ucei, 1948-1965, b. 146, fasc. 43-11 Espulsi dall’Egitto a causa del
conflitto del 1956, s.f. Relazioni di carattere generale e documentario.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIX - Aprile 2022
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)