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Tra due diaspore: ebrei levantini ed egiziani in Italia (1948-1957)   59


                    dicembre,  ferocemente  critici  verso  il  regime  di  Nasser .  Mobilitate
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                    nell’accoglienza dei profughi furono, fin da subito, le istituzioni ebrai-
                    che italiane, a partire dall’Ucii, dalle singole comunità maggiormente
                    interessate dagli arrivi, come quelle di Venezia, Livorno e, soprattutto,
                    Milano, e dai comitati d’assistenza che si costituirono in alcune città,
                    tra cui particolarmente attivo, per il gran numero di esuli assistiti e
                    per l’ingente impegno finanziario, fu quello del capoluogo lombardo .
                                                                                      48
                       A  quest’opera  volta  a  lenire  le  sofferenze  materiali  degli  ebrei
                    d’Egitto, le istituzioni dell’ebraismo italiano affiancarono una costante
                    azione di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e degli ambienti po-
                    litici, e un’ampia serie di richieste e sollecitazioni nei confronti del go-
                    verno  e  delle  burocrazie  ministeriali .  Si  trattò  di  un’attività  assai
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                    estesa, nella quale l’ebraismo italiano collaborò con associazioni e isti-
                    tuzioni  dell’ebraismo  internazionale,  a  cominciare  dall’americano
                    Joint, e con alcune singole personalità in grado di esercitare una pro-
                    fonda influenza sugli ambienti politici e diplomatici europei, come il
                    banchiere,  filantropo  e  diplomatico  Angelo  Donati.  Egli,  residente  a
                    Parigi ove esercitava una pluralità di incarichi, contribuì a sviluppare
                    intensi rapporti tra le istituzioni ebraiche italiane, quelle francesi, a
                    cominciare dall’Alliance, e la Croce Rossa italiana, di cui era rappre-
                    sentante per la Francia, coinvolgendo altresì nelle sue instancabili ini-
                    ziative umanitarie anche la nunziatura a Parigi . Se numerosi furono
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                       47  A quest’ultimo proposito cfr. A. Guerriero, Espulsioni, «Corriere della Sera», 6 di-
                    cembre 1956; M. Guerrini, Sono scappati con venti sterline in tasca, «L’Espresso», 9 di-
                    cembre 1956. Per le reazioni della stampa di fronte all’arrivo dell’Achilleus cfr. Sbarcati
                    420  ebrei  espulsi  dall’Egitto,  «La  Gazzetta  del  Mezzogiorno»,  30  novembre  1956.  Per
                    quanto riguarda l’atteggiamento delle autorità italiane indicativa appare la lettera del
                    presidente  della  comunità  ebraica  di  Venezia,  Vittorio  Fano,  all’Ucii,  del  2  dicembre
                    1956, dove si sottolinea come i profughi fossero «stati fraternamente accolti dalle locali
                    Autorità con a capo S.E. il Prefetto», in Archivio Ucei 1948-1956, b. 146, fasc. 43-11
                    Espulsi dall’Egitto a causa del conflitto del 1956, s.f. Arrivo profughi dall’Egitto.
                       48  Sulle molteplici attività messe in atto dal comitato di Milano, sulla sua organizza-
                    zione interna e sulle principali fonti di finanziamenti, cfr. il dattiloscritto L’opera del
                    comitato per i profughi dall’Egitto dal dicembre 1956 all’aprile 1959, in Archivio Cdec,
                    Fondo  Comunità,  b.  17,  fasc.  111  Comitato  assistenza  profughi  d’Egitto  1956-1962.
                    Sulla costituzione del comitato di Torino, vedi la nota della prefettura della città, 3 marzo
                    1957, in Acs, Mi, Dg Ps, Affari generali, Categoria G Associazioni 1944-1986, b. 218,
                    fasc. 484, s.f. 2 Comunità israelitiche (1945-1967); sul comitato di Genova cfr. Arrivo di
                    profughi egiziani, «Bollettino della comunità israelitica di Milano», gennaio 1957, p. 16;
                    su quello di Roma vedi Per i fratelli profughi, «Israel», 31 gennaio 1957, p. 7.
                       49  Sulla necessità di una tale azione, cfr. la lettera di Lelio Vittorio Valorba, che era
                    stato durante la seconda guerra mondiale presidente della Delasem e che allora era
                    console onorario d’Israele a Genova, a Raffaele Cantoni, del 30 novembre 1956, in Ar-
                    chivio Ucei 1948-1956, b. 146, fasc. 43-11 Espulsi dall’Egitto a causa del conflitto del
                    1956, s.f. Varie.
                       50  Circa le innumerevoli iniziative di Donati e i suoi rapporti con l’Unione cfr. ivi, s.f.
                    Corrispondenza  dr.  Angelo  Donati  Parigi.  Circa  il  coinvolgimento  della  nunziatura  in


                                                 Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIX - Aprile 2022
                                                           ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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